Da gori alla raggi

Bimbo ferito al nido, indagata la sindaca: solidarietà dai colleghi di tutta Italia

Una vicenda che ricorda la condanna a un anno e sei mesi della sindaca torinese Chiara Appendino, in seguito ai fatti di piazza San Carlo.

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A Crema accade che un bambino si sia schiacciato un dito nella porta all'asilo. Ed ora, come racconta Prima Cremona, la sindaca, Stefania Bonaldi è indagata dalla Procura. Una vicenda emblematica che ha scatenato forti reazioni da parte di altri primi cittadini che, da nord a sud del Paese, hanno voluto manifestare la propria solidarietà alla collega ma anche polemizzare apertamente con il funzionamento del sistema. Fra loro nomi illustri come quello del sindaco di Bergamo Giorgio Gori e della pentastellata capitolina Virginia Raggi.


Indagata la sindaca Bonaldi

Avviso di garanzia per il sindaco di Crema Stefania Bonaldi. A comunicarlo è stata lei stessa durante il consiglio comunale che si è svolto nei giorni scorsi. La prima cittadina, se si andrà a giudizio, dovrà rispondere per la vicenda delle porte antincendio montate in un asilo di Crema dove un bambino si è schiacciato due dita fin quasi a staccarsele, nel cardine di una porta tagliafuoco. Nell'incidente, avvenuto lo scorso mese di ottobre, il minore non aveva riportato lesioni permanenti ma comunque tali da richiedere cure per tre mesi ed era stato operato al San Raffaele di Milano per non perdere le dita. I genitori nell'occasione avevano comunicato che avrebbero presentato un esposto.

Cosa viene contestato alla sindaca

La Procura di Cremona contesta alla sindaca la mancanza di dispositivi idonei a evitare la chiusura automatica della porta. Le sarebbe stata contestata, in cooperazione colposa con altri individui, la violazione di una delibera della giunta regionale della Lombardia, secondo cui negli asili nido gli elementi costruttivi, arredi, attrezzature, compresi i giochi, devono avere caratteristiche antinfortunistiche. In particolare devono essere adottati idonei accorgimenti atti ad evitare situazioni di pericolo.
Per la Procura Bonaldi avrebbe omesso di dotare la porta tagliafuoco di un dispositivo idoneo ad evitarne la chiusura automatica. Ora spetterà alla magistratura capire se sia stati commessi dei reati oppure no.

Solidarietà dagli altri sindaci

Grande solidarietà alla sindaca di Crema è arrivata da sindaci di tutta Italia.

"Oggi desidero esprimere piena solidarietà a Stefania Bonaldi, Sindaco di Crema, raggiunta da un avviso di garanzia, scrive Gianluca Galimberti, sindaco di Cremona su Facebook. Faccio mie le parole del presidente ANCI Antonio Decaro che riporto di seguito:

“Quanto accaduto alla sindaca di Crema, Stefania Bonaldi, è l’ennesima testimonianza di quello che l’Anci e tutti i sindaci Italiani stanno denunciando ormai da tempo. Non è nostra abitudine contestare le attività della magistratura né metterne in discussione le scelte ma lo Stato deve metterci nelle condizioni di fare il nostro lavoro serenamente. Non chiediamo l’immunità o l’impunità, come abbiamo già scritto nell’appello del 2 marzo scorso, in occasione della vicenda che colpì Chiara Appendino, chiediamo solo di liberare i sindaci da responsabilità non proprie. Così non è più possibile andare avanti. E se non è stato sufficiente un accorato appello al Governo e al Parlamento, sottoscritto da quasi 4 mila sindaci italiani, per attirare l’attenzione di chi può e deve prendere provvedimenti su quanto sta accadendo, vorrà dire che sfileremo con le nostre 8 mila fasce, costituendoci “parte civica”, nell’aula di tribunale dove la sindaca di Crema dovrà forse un giorno presentarsi per difendersi da questa accusa. Saremo lì con lei, o con qualsiasi altro sindaco chiamato a difendersi da colpe che evidentemente non sono e non possono essere sue. Perché non è la sindaca di Crema oggi ad essere stata indagata ma insieme a lei ci sentiamo tutti indagati. Primo o poi qualcuno dovrà rispondere quando l’Italia resterà un Paese senza sindaci”.

Sostegno anche dal sindaco di Bergamo Giorgio Gori, che su Twitter, tuona: “Ma si può andare avanti così?”.

E anche Virginia Raggi si è pronunciata in favore di Stefania Bonaldi sottolineando con un post su Twitter la necessità di fare "più chiarezza su nostre responsabilità per evitare blocco azione amministrativa. Noi sindaci sempre in prima linea".

Il pesante precedente della sindaca Appendino

Come sottolineato da Decaro la vicenda di Bonaldi ricorda quanto accaduto alla sindaca Chiara Appendino condannata a un anno e 6 mesi per i fatti di Piazza San Carlo, come racconta Prima Torino. La notte del 3 giugno 2017 migliaia di tifosi erano in una delle piazze del centro di Torino per vedere la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid. A un certo punto si scatenò il panico. Le persone iniziarono a scappare, spingendosi. Il bilancio fu di 2 morti e oltre 1500 feriti. Successivamente gli inquirenti scoprirono che a scatenare i disordini fu “la banda dello spray”, un gruppo di ragazzi che avevano utilizzato lo spray urticante per rapinare alcuni tifosi.

La prima cittadina pentastellata aveva così commentato la sua condanna con sospensione condizionale della pena:

"Accetto e rispetto la decisione del giudice, soprattutto per il ruolo istituzionale che ricopro, ma non posso non nascondere una certa amarezza, perché c’è un sindaco che paga per un gesto folle di alcuni ragazzi che sono stati condannati in appello".

Appendino, che ha deciso di non ricandidarsi, ha inoltre chiesto che vengano aperte delle oneste riflessioni e "sane discussioni" sui ruoli dei sindaci.

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