Intesa raggiunta

Tavolate aperte in zona bianca, al chiuso massimo sei persone

Il presidente della Conferenza delle Regioni ha inoltre proposto di valutare l'abolizione di limiti all'aperto anche nelle zone gialle.

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Avrebbe trovato l'assenso del Governo la proposta della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome di far decadere i limiti all'aperto per le attività di ristorazione in zona bianca e di estendere il tetto massimo al chiuso a 6 persone. Il presidente Massimiliano Fedriga ha inoltre proposto di valutare l'abolizione di limiti all'aperto anche nelle zone gialle. Ora si attende l'ufficialità attraverso l'ordinanza ministeriale.

Al ristorante 6 persone al massimo al tavolo al chiuso

Un limite di sei persone per ciascun tavolo al chiuso. Intorno a questa proposta - nel caso dovesse positivamente essere recepita dall'Esecutivo - il ministro della Salute Roberto Speranza dovrebbe emanare oggi, 4 giugno 2021, un'ordinanza per definire le regole per la ristorazione.

Ad aprire il tavolo delle discussioni sono state le Regioni, che hanno ritenuto troppo restrittiva l’interpretazione dell’ufficio legislativo del ministero per gli Affari regionali sulla riapertura degli esercizi di ristorazione, secondo la quale il consumo al tavolo è consentito per un massimo di 4 persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi e che ci si trovi in una zona bianca.

Diverso il discorso per la zona bianca: l'ufficio legislativo del ministero per gli Affari regionali ha precisato che in quella casistica la restrizione dovrebbe intendersi superata.

Quando le Regioni andranno in zona bianca

Per la Lombardia la zona bianca si fa sempre più concreta: come confermato ieri, giovedì 3 maggio, dal presidente regionale Attilio Fontana:

"Bene l'incidenza per 100.000 abitanti, che si conferma ampiamente sotto i 50, oggi 31, avvicinando ulteriormente la Lombardia alla zona bianca".

Per entrare nella fascia di rischio più bassa servono infatti meno di 50 casi ogni 100mila abitanti e una bassa pressione sui reparti ospedalieri. La data x per i lombardi potrebbe essere scattare il 14 giugno. Se quel giorno la Regione vanterà il terzo report settimanale con dati in linea, la zona bianca sarà realtà.

Prima settimana con dati da zona bianca per la Toscana (l'incidenza settimanale è pari a 42 nuovi casi di Covid ogni centomila abitanti, la percentuale di posti letto di terapia intensiva occupati da malati di Covid è il 21%) ma per conquistare l'obiettivo ne servono 3 consecutive. Il passaggio al bianco è quindi atteso per il 21 giugno, se il trend si confermerà positivo.

Positiva la situazione del Piemonte, dove l'Rt regionale è sceso ancora; come annunciato nei giorni scorsi dal governatore Alberto Cirio, la zona bianca potrebbe scattare dal 14 giugno.

E' invece dato quasi per certo il passaggio alla zona bianca per la Liguria nella giornata di lunedì 7 giugno. Medesimo destino anche per il Veneto.

Le linee guida del Cts al tavolo

Nei giorni scorsi erano emerse linee guida diffuse dal Comitato tecnico scientifico, che contenevano anche indicazioni anche sull’uso della mascherina al ristorante. La proposta di indossarla sempre, anche quando si è seduti al tavolo, tranne quando si mangia o si beve, aveva acceso diverse polemiche e l'ipotesi non avrebbe trovato campo libero.

In linea teorica, quindi, la mascherina andrebbe indossata solo quando non si è seduti, ma può essere tolta al tavolo anche se non si sta mangiando o bevendo. Rimane invece la misura che impone di mantenere i tavoli distanziati. Secondo le regole stabilite per le riaperture delle attività di ristorazione, i gestori dei locali devono inoltre adottare regole per fare in modo che non si creino assembramenti fuori dai locali e per far mantenere il rispetto del distanziamento sociale tra persone che non fanno parte dello stesso gruppo. Sui menu le regole non cambiano: devono essere consultabili con Qr code o in una qualche modalità digitale oppure devono essere stampati su carta plastificata in modo da poter essere disinfettati dopo l’uso.

Gli scienziati avevano sottolineato che per la ristorazione occorre “definire il numero massimo di presenze contemporanee (all’aperto e soprattutto al chiuso) in relazione ai volumi di spazio e ai ricambi d’aria e alla possibilità di creare aggregazioni in tutto il percorso di entrata, presenza e uscita”.

Raccomandato inoltre l’accesso preferenziale tramite prenotazione e al mantenimento dell’elenco dei clienti per almeno 14 giorni. Si invita, laddove possibile, a privilegiare l’utilizzo di spazi esterni. Un’altra raccomandazione inoltre è quella di "rendere disponibili e obbligatori prodotti per l'igienizzazione delle mani per i clienti e per il personale anche in più punti del locale”. I tavoli devono essere disposti in modo da assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra i clienti di tavoli diversi negli ambienti sia al chiuso che all’esterno.

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