Torino-Chivasso-Aosta: orari impossibili e treni sovraffollati
Scatta la dura denuncia dei pendolari.
Dicono di usare i mezzi pubblici, treni in primis, per evitare di avvelenare ancor di più l’aria, ma poi questi sono inefficienti e diventano anche pericolosi in tempo di Covid. Da qui parte la lettera che l’Associazione Utenti Ferrovia Chivasso -Ivrea -Aosta ha inviato agli assessori ai Trasporti della Regione Piemonte e della Regione Autonoma Valle d'Aosta, interessata dai disservizi.
Torino-Chivasso-Aosta: orari impossibili e treni sovraffollati
Le difficoltà riscontrate dai pendolari sono legate alla limitata capienza dei treni bimodali che non consentono di mantenere gli opportuni distanziamenti di sicurezza sanitaria; situazione questa che è stata denunciata sui giornali.
Scrivono: «Questo ci da’ lo spunto per riprendere i problemi già sollevati in occasione del cambio orario dello scorso anno che avevano generato forti proteste da parte dei pendolari piemontesi, prese di posizione da parte di alcune amministrazioni, interrogazioni nel Consiglio Regionale del Piemonte, nonché l’impegno dell’assessore Marco Gabusi ad avviare un tavolo di confronto con il competente assessorato della Regione VDA.
Ci corre l’obbligo di sottolineare che i problemi di orario permanenti dallo scorso anno (taglio indiscriminato della fermata di Borgofranco e soppressione delle fermate intermedie tra Ivrea e Chivasso) e quelli all’onore delle cronache di questi giorni (sovraffollamento dei treni bimodali) derivano entrambi da scelte sbagliate e controproducenti prese dalla Valle d’Aosta»:
Definiscono assurdo il fatto che la VDA rivendichi di essere titolare del servizio ferroviario fino a Ivrea (cioè Piemonte), decidendo quindi di chiudere la stazione di Borgofranco e di sopprimere fermate tra Ivrea e Chivasso. Denunciano: «Situazione accettata passivamente dalle Giunte regionali piemontesi, perché faceva comodo che i treni fossero pagati dalla Valle d’Aosta».
Definiscono un errore la scelta valdostana di puntare sui treni bimodali invece che sulla elettrificazione della linea quando era facile prevedere che ci sarebbero stati problemi con la trazione diesel nel passante ferroviario di Torino. Aggiungono: «Per tempo, invece, la Regione Piemonte operò per l’elettrificazione della tratta Ivrea – Chivasso».
Soppresse alcune fermate
Puntano il dito contro la soppressione di alcune fermate: «In particolare ci riferiamo alla soppressione delle fermate intermedie di Strambino alle 7.38 e Caluso alle 7.46 (dopo che in anni precedenti era già stata cancellata la fermata di Montanaro), del treno che prima del Covid era denominato n. 10002, il quale partendo da Ivrea alle 7.32 portava direttamente a Torino entro le 8.30 circa.
Questo ennesimo taglio ha colpito proprio nell'orario di punta e costringe le persone ad allungare i tempi di percorrenza o a veder fallire le coincidenze a Chivasso dove soli 5 minuti sono concessi per acchiappare i treni provenienti da Milano e diretti a Torino.
Molti utenti hanno così deciso di abbandonare il servizio pubblico ferroviario per raggiungere con mezzi privati la stazione di Chivasso se non direttamente Torino, contribuendo così a peggiorare la qualità dell'aria del capoluogo piemontese e la salute dei cittadini».
Necessario un confronto tra regioni
Concludono: «Val la pena sottolineare che sulla Aosta – Torino la grande maggioranza dell’utenza è piemontese e quindi sarebbe un ennesimo e inaccettabile torto una paventata tariffazione punitiva per loro. Un ennesimo torto, dovremmo dire, visto che, sempre a causa della cosiddetta “valdostanità” della linea, la tratta Chivasso – Ivrea è stata esclusa dal SFM di Torino, che comprende tratte molto meno frequentate della Chivasso – Ivrea!
È indispensabile che venga avviato un confronto tra le due regioni, come chiediamo da anni, con l’obiettivo di raggiungere un compromesso accettabile tra le esigenze degli utenti del treno».
Le Associazioni dei pendolari chiedono con forza di partecipare a questo confronto, con l’obiettivo di risolvere prioritariamente i problemi prima della revisione dell'orario ferroviario per la stagione invernale».