Palermo, multe ai negozi che vendono cannabis depotenziata
La notizia non va a scalfire il processo di liberalizzazione intrapreso dalla Sicilia lo scorso maggio
La notizia non va a scalfire il processo di liberalizzazione intrapreso dalla Sicilia lo scorso maggio
La notizia era arrivata qualche mese fa, portando un carico non indifferente di stupore e curiosità: anche in Italia si sarebbe assistito all’apertura di negozi per la vendita di cannabis depotenziata, vale a dire sostanza con un ridotto tasso di Thc, il tetraidrocannabinolo, responsabile degli effetti di alterazione mentale.
Si era parlato della cosiddetta Easy Joint, varietà di canapa che per queste sue peculiarità poteva essere tranquillamente venduta, non avendo effetti negativi. Ed erano nate realtà commerciali in tutta Italia, Sicilia compresa, con questa finalità.
Ebbene nelle ultime settimane, nello specifico lo scorso 24 luglio, si è assistito ad una serie di multe e sequestri a Palermo presso negozi di questo genere; da specificare che le irregolarità riscontrate non si riferiscono a illegalità relative alla vendita di cannabis visto che, come detto, si sta parlando di attività commerciali assolutamente lecite in Italia. Le problematiche emerse sono legate alla mancanza di alcune autorizzazioni da parte dei titolari.
Nel concreto, ad esempio uno dei due negozi di Palermo autorizzato alla vendita di semi e piante e articoli per fumatori esponeva anche altri prodotti quali cioccolata alla cannabis, birra alla cannabis e lattine di energy drink alla cannabis, senza avere regolare licenza.
Una notizia che non va quindi a scalfire il processo di liberalizzazione intrapreso dalla Sicilia lo scorso maggio, quando gli store regolari per la commercializzazione di cannabis depotenziata appena aperti avevano lasciato registrare un pieno di visitatori e venduto, in soli due giorni, quasi 900 grammi della sostanza senza effetti psicotropi.
Al netto di queste irregolarità riscontrate in due punti vendita, quindi, la commercializzazione della cannabis light andrà avanti. Così come l’intero programma di liberalizzazione che prosegue a livello nazionale e che ha avuto una spinta anche dalla stessa realtà di Palermo quando, lo scorso ottobre 2016, il consiglio comunale aveva approvato la delibera avente per oggetto una mozione 'per il passaggio da un impianto normativo proibizionista ad un impianto che punti alla legalizzazione della produzione e distribuzione delle droghe definite comunemente leggere’.
Un percorso da affiancare a quello della cannabis per uso medico. Nell’isola è già praticabile da diverso tempo pur se tra tante difficoltà, come quella che vede i costi per la produzione del Sativex, il farmaco derivato dalla cannabis per l’appunto, raggiungere livelli elevati al punto che gli stessi farmacisti, tre in tutto, che producono la sostanza in Sicilia, hanno scritto al ministro della Salute per richiedere chiarimenti.
Da qualunque punto di vista si guardi la questione, quindi, il tema della cannabis continua ad essere di fortissima attualità e ad occupare un ruolo preminente tra l’opinione pubblica.
Contributo Esterno