TORRAZZA PIEMONTE

Illuminazione pubblica, l'opposizione: "Un paese sicuro deve avere luce"

E’ questo uno degli argomenti sul quale Marinella Bracco, capogruppo d’opposizione, aveva chiesto lumi al primo cittadino Massimo Rozzino.

Illuminazione pubblica, l'opposizione: "Un paese sicuro deve avere luce"
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Illuminazione pubblica. E’ questo uno degli argomenti sul quale Marinella Bracco, capogruppo d’opposizione, aveva chiesto lumi al primo cittadino Massimo Rozzino.

Illuminazione pubblica, scoppia il caso

«Le ore di luce solare sono quasi al minimo e si nota che a Torrazza si è fatto ancora poco per l'efficientamento della illuminazione pubblica. - spiega Bracco - Le criticità di via Mazzini, via Caduti per la Libertà e via Borgoratto e di altri angoli bui e anche quelle conseguenti le modifiche apportate agli esistenti lampioni non sono state ancora risolte. Troppa luce o troppa poca luce la situazione è tutt'altro che omogenea. L'illuminazione della nuova strada che collega via Virginio Berta al sottopasso è stata spenta per un paio di settimane ed ora si accende di giorno, con largo anticipo del calar del sole».

Bracco vuole rimarcare questo problema, che riguarda anche la sicurezza: «Le risposte del sindaco non sono state esaustive alle due interrogazioni. Non abbiamo mai ricevuto, come richiesto, il progetto esecutivo e il relativo computo metrico: cioè l’ABC di qualunque investimento di pubblico denaro in opere pubbliche, in questo caso ben 140mila euro. Non esiste un PRIC (Piano regolatore illuminazione comunale) che collegato al PRG (Piano regolatore generale ) costituisce lo strumento, anzi l'opportunità di ottimizzazione della rete di illuminazione pubblica. Questo, infatti, consente di incrementare l’efficienza energetica, minimizzare i consumi energetici, ottimizzare i costi di installazione, esercizio e manutenzione degli impianti. Ma anche ridurre l’inquinamento luminoso, migliorare la vivibilità e la fruibilità del paese durante le ore notturne, senza dimenticare la sicurezza dei cittadini e la sostenibilità ambientale . E ancora il miglioramento dell’immagine esterna del comune, la valorizzare l’ambiente urbano e le aree verdi e migliorare la viabilità. Illuminare in modo corretto e funzionale ogni area del territorio comunale per una migliore e più sicura fruizione dell’ambiente comunale nonché programmare gli orari di accensione e di utilizzo dei lampioni e dell’impianto; è importante così come programmare gli interventi di manutenzione dell’illuminazione pubblica al fine di prevenire blackout o guasti ricorrenti e lampioni che rimangono per mesi spenti come quelli sulle rotonde per Rondissone. Non ultimo consente la programmazione degli investimenti necessari e l'eventuale ricorso a fondi o finanziamenti. Infatti in assenza di progetti, il Comune di Torrazza non ha mai avuto accesso a fondi regionali per il rinnovo degli impianti di illuminazione pubblica, come invece molti Comuni piemontesi, dove probabilmente questi ultimi sono guidati da amministratori previdenti, che si sono dotati in tempo utile di progetti finanziabili
Non bastano le telecamere a rendere sicuro un paese. Ormai Torrazza è stata trasformata in una sorta di mega “Grande Fratello” con oltre 80 telecamere. Che peraltro non sono servite a nulla quando se ne aveva bisogno, vedi il grave incidente stradale in via Mazzini di fronte all’Onda Blu. Senza dimenticare che ci sono quelle oscurate dalle fronde degli alberi vedi giardinetti della stazione. In paese bisogna poter vedere dove si mettono i piedi e per renderlo vivo deve essere sempre piacevole uscire per una passeggiata. Le telecamere hanno bisogno anche loro di una efficiente rete d'alimentazione e di una manutenzione programmata».

"Noi ci aspettavamo..."

«Sul risparmio ci si aspettava dal sindaco più o meno questa risposta “Come da progetto allegato, abbiamo avuto una riduzioni dei costi di euro come risulta dalle allegate bollette”. Invece no. Siamo costretti a pensare che forse a causa della mancanza di programmazione e progettazione non abbiamo ottenuto alcun risparmio economico» commentano i tre consiglieri Bracco, Luigi Corna e Rocco Muscedra.

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