Chiude l'Ente Morale ma la scuola resta aperta
L'opposizione ha precisato che le Amministrazioni dovranno salvaguardare le attività dell'infanzia in frazione.
Per un obbligo di legge, più precisamente della Legge regionale 12 del 2017, l’Ente Emma Cavallone Rotta ha cessato la sua attività trasferendo così tutti i suoi beni immobili e mobili al Comune di Saluggia.
Chiude l'Ente Morale
Una scelta dovuta perché la legge lo ritiene un ente inattivo visto che dal 2000 le funzioni del personale Ata sono passate allo Stato e dal 2004 non aveva più alcun dipendente.
Il suo patrimonio più importante, che sta a cuore non solo all’assemblea dei soci ma dell’intera frazione di Sant’Antonino, è certamente la sua scuola dell’infanzia, un fiore all’occhiello, invidiato da molte realtà del circondario, che perciò ha chiesto espressamente di tutelare.
Ente Emma Cavallone Rotta, infatti, era nato come Ipab e il suo scopo era «di accogliere e custodire i bambini della frazione Sant’Antonino di Saluggia, dall’età di 3 ai 6 anni e di provvedere alla loro educazione fisica, morale e intellettuale, nei limiti consentiti dalla loro età».
Ma la scuola deve rimanere aperta
Un obiettivo che nel corso degli anni è sempre stato rispettato e che ora il Comune si è impegnato a mantenere. E proprio a tal fine che il capogruppo di opposizione Nicoletta Pozzi, durante il Consiglio comunale nel quale si è discusso e accettato questo passaggio, ha voluto rimarcare: «Chiediamo che venga rassicurata la popolazione sul mantenimento del servizio. L’Asilo, gestito dall’Ente Morale, ha sempre ricoperto un ruolo fondamentale per i santantoninesi. La sua chiusura, prevista dalla legge, potrebbe creare preoccupazione nella popolazione della frazione, ipotizzando una possibile chiusura del servizio. Per questo motivo, così come richiesto dall’assemblea dei soci dell’Ente, invitiamo l’Amministrazione comunale a mantenere la sezione della scuola dell’infanzia di Sant’Antonino, favorendo anche le iscrizioni delle famiglie non residenti in frazione qualora in futuro il numero degli alunni fosse esiguo».
Dunque la richiesta è quella di salvaguardare il servizio, di evitarne la chiusura.
Con il passaggio delle proprietà il Comune diventa titolare dell’immobile che ospita la scuola e di tre terreni, dal valore complessivo di 325.311,01 euro oltre che del conto corrente che al momento ha poco più di 19 mila euro.