Giulia Barbieri come Greta Thunberg, piccola donna che tutela l’ambiente
A soli dodici anni ha già raccolto centinaia di rifiuti nelle tante strade che conducono all’Orco.
Tante volte sono i bambini a dare il buon esempio agli adulti, capaci di raccogliere i rifiuti che i grandi abbandonano senza il minimo senso civico a terra.
Giulia, piccola donna che tutela l’ambiente
A Montanaro a compiere queste buone azioni sono i figli degli eco volontari impegnati a ripulire l’ambiente e, al tempo stesso, a trasmettere il loro spiccato senso ecologista alle nuove generazioni. C’è Giulia Barbieri che, munita di sacchi e guantoni, a soli dodici anni ha già raccolto centinaia di rifiuti nelle tante strade che conducono all’Orco tastando coi propri occhi l’indecenza di numerose persone incivili.
Il racconto
«E’ utile insegnare ai bambini il senso civico- riferisce la mamma Stefania Regis - I bambini sono sensibili e apprendono concetti che non dimenticano quando crescono, quindi occorre che le famiglie e anche la scuola inizino presto a formarli in questa direzione. A mia figlia viene ormai naturale chinarsi a terra per raccogliere anche solo una cartaccia, queste azioni sono diventate per lei un’abitudine. Spesso si fanno unendo l’utile al dilettevole, tante volte può parer pure un gioco. Ai bambini piace venire insieme a noi ecovolontari a ripulire i boschi di Montanaro, si divertono pure all’aria aperta, e sono poi contenti di avere fatto un’azione utile per l’ambiente in cui cresceranno». Anche Matteo Minetti, 13 anni, contribuisce a tenere pulito il proprio paese, c’è poi Stefano, 11 anni, e Irene Maurella, 6 anni ed anche Giada 16 anni e Erika Ruzzante, 12 anni che hanno preso parte ad alcune operazioni ambientaliste di Legambiente. «E’ positivo coinvolgere i bambini a queste raccolte di rifiuti abbandonati, sempre più numerosi sono i ragazzi che prendono parte alle iniziative promosse Legambiente- riferisce il padre di Matteo, il Vicesindaco di Montanaro Paolo Minetti- Queste iniziative servono per formarli a diventare cittadini responsabili in futuro e, soprattutto, a vedere e a non stare zitti. A volte, mio figlio mi dice: «C’è un camioncino carico di rifiuti grandi che va fuori paese, non è che andrà a scaricarli nei boschi?». Ed allora mi attivo a segnalarlo. E’ questo quel che dobbiamo fare. I cittadini stessi, non solo le forze dell’ordine, devono accorgersi dei movimenti sospetti e segnalarli. Se non si reagisce, si diventa complici di chi compie il reato. Siamo, dunque, noi stessi a diventare garanti del nostro territorio. E non è vero che gli amministratori comunali non fanno nulla per contrastare questi reati. Un’idea fattibile sarebbe quella di implementare le telecamere di videosorveglianza nelle zone periferiche del nostro paese proprio per individuare i veicoli che, anche di notte, si introducono nei boschi per scaricare illegalmente materiale».