Bambini ucraini oncologici arrivati in Piemonte: uno non ce la fa, altri due sono in miglioramento
Sono in Piemonte per ricevere le cure di cui hanno bisogno.
La più piccola ha solo 6 mesi. Il più grande ha invece compiuto 16 anni. Sono due dei piccoli pazienti oncologici ucraini che domenica sono arrivati in Piemonte per ricevere le cure di cui hanno bisogno. Lontano dalle bombe e dalla guerra. Come riporta PrimaTorino.it
Bambini ucraini oncologici arrivati in Piemonte
Nove bambini con le loro famiglie: è la seconda missione umanitaria di questo tipo organizzata dalla Regione Piemonte, a distanza di due settimane da quella che ha portato a Torino altri 13 piccoli pazienti e i loro genitori, con l’obiettivo di affidare alle cure dell’Ospedale Regina Margherita questi bimbi malati di tumore che in Ucraina, a causa della guerra, non possono più proseguire le terapie.
“Se fossero rimasti in Ucraina il destino di questi bambini sarebbe stato segnato. Da oggi invece possono tornare a combattere per il loro futuro, che è pieno di speranza - ha detto il presidente Cirio -. Per questo siamo venuti a prenderli e continueremo a farlo per tutti coloro che con le nostre forze potremo portare in salvo”.
Uno non ce l'ha fatta
“Anche per questi bambini, come per gli altri piccoli giunti due settimane fa nel nostro ospedale, comincia un percorso complesso per aiutarli a guarire - spiega la dottoressa Fagioli -. Cinque dei pazienti arrivati a inizio marzo sono stati già dimessi e proseguono le terapie in day hospital, altri due li seguiranno a breve, mentre gli altri continuano in regime di ricovero. Purtroppo il bambino più grave non ce l’ha fatta, la sua malattia era in stato troppo avanzato. Per casi come questi il fattore tempo è fondamentale, le cure devono essere iniziate in modo tempestivo. Ed è il motivo per cui siamo qui”.
Oggi a Torino c'è stato il funerale di Dmytro, 17 anni, giunto in Italia due settimane fa - scriveva ieri il Consolato Onorario di Ucraina a Torino sulla sua pagina Facebook-. Le migliori cure non sono bastate a salvare la sua giovane vita, la malattia terribile che lo aveva colpito due anni fa era troppo avanzata! Mentre insieme ai poveri papà e nonna, dopo aver suonato l'inno ucraino, dicevamo addio a lui, non ho potuto fare a meno di pensare alle decine di migliaia di ragazzi, ucraini, ma anche russi, che in questi 26 giorni di guerra sono morti per colpa di un uomo solo, che ha scatenato tutto questo!
Migliorano altri due piccoli pazienti
Migliorano nel frattempo le condizioni di altri due piccoli pazienti. Nella mattinata di oggi, infatti, un ragazzo di 16 anni anche lui arrivato dall'Ucraina nella giornata di domenica è uscito dalla Terapia intensiva dell'ospedale Regina Margherita ed è stato trasferito nel reparto di Oncoematologia (diretto dalla professoressa Franca Fagioli), dove ha cominciato la terapia oncologica.
Un'altra piccola paziente, invece, affetta da insufficienza epatica, è stata stabilizzata e sta lentamente migliorando. Per ora resta in Terapia intensiva dove è sottoposta ad esami ed ulteriori approfondimenti diagnostici.