Polivalente, "L'impianto di riscaldamento è nato così per il contenimento energetico e dei costi"
Sin dalla progettazione della struttura di via Giuseppe Di Vittorio l’allora capogruppo d’opposizione oggi sindaco Luigi Borasio si è sempre schierato contro.
Sin dalla progettazione del Polivalente di via Giuseppe Di Vittorio l’allora capogruppo d’opposizione oggi sindaco Luigi Borasio si è sempre schierato contro.
Caso Polivalente
Sin dalla progettazione del Polivalente di via Giuseppe Di Vittorio l’allora capogruppo d’opposizione oggi sindaco Luigi Borasio si è sempre schierato contro.
Le parole dell'ex sindaco
E, di fronte all’ennesima critica, l’ex primo cittadino Rosanna Giachello (fautore dell’opera) ha deciso di spiegare la situazione: «Il sindaco Borasio proprio non ce la fa a "digerire" il Polifunzionale e trova ogni volta un motivo tutto suo per esternare il disappunto e l'antipatia che ha nei miei confronti solo perché a realizzarlo non è stato lui. Fa lo stesso, lo perdono, anche perché mi ha annoiata, ma sull'argomento della scorsa settimana voglio spiegare alcune cose. Come tutti sanno, non ho avuto il piacere di vedere il Salone terminato per i motivi che sono noti e ovviamente non ho potuto utilizzarlo. Conosco però, quello che doveva essere lo scopo della realizzazione ed il funzionamento dell'edificio. Sullo scopo della realizzazione secondo la mia Amministrazione, ne ho già parlato in precedenza e ribadisco che il Salone rientrava in un progetto più ampio che avevamo pianificato e che non era per nulla inutile. Detto questo, per quanto riguarda il riscaldamento ed il funzionamento previsto, si può semplicemente spiegare così: una ventola, posizionata nella parte bassa interna del muro perimetrale, che aspira aria dall’interno del locale, la invia, previo filtraggio per depurarla, all’impianto esterno riscaldante che lo immette nuovamente all’interno del Salone con temperatura superiore a quella di aspirazione. Quindi, pianificando un pre/riscaldamento del Salone in funzione di un evento da tenersi, con la ventola che lavora a potenza elevata (e probabilmente rumorosa - non lo so con precisione per i motivi sopra citati), si può programmare un successivo abbassamento della potenza della ventola (ovvero uno spegnimento della medesima qualora la temperatura esterna lo consenta) eliminando il rumore e ottenendo un ricircolo d'aria calda all’interno del fabbricato rendendo così fruibile il Salone nelle stagioni fredde, esattamente l'opposto di quanto sostiene il sindaco Borasio. Questo è il procedimento corretto che si deve seguire quando si ha intenzione di usare il Salone riscaldato e magari, visto che non è mai stato utilizzato in precedenza, fare delle prove preliminari, capire cosa si deve fare, prima di sparlare inutilmente tanto per fare. Il metodo di riscaldamento illustrato è stato una scelta dell'Amministrazione, del progettista e dell'ufficio finalizzato al contenimento del consumo di energia e di conseguenza al contenimento dei relativi costi. E' certamente possibile trasferire la ventola all'esterno del Salone, evitando ogni rumore, ma in questo modo non si tratterebbe più di ricircolo d'aria calda interna, ma una trasformazione di aria fredda in calda proveniente solo dall'esterno e optare per questa soluzione comporterebbe il risultato di un dispendio elevato di energia ed un incremento dei costi, esattamente il contrario della politica di contenimento che avevamo adottato noi. A questo punto è necessario fare un'ulteriore considerazione. Il Salone ha una destinazione d'uso precisa (eventi, manifestazioni ecc..) ed è stato realizzato per un uso non continuativo, secondo le necessità che si presentano come avviene in ogni Comune dove esiste una struttura di questo tipo. Come si è compreso, questa Amministrazione ha intenzione di modificare la destinazione originaria per convertirlo in un asilo nido secondo quanto è stato dichiarato e non solo dichiarato visto che è presente nel Piano Triennale delle Opere che l'Amministrazione intende realizzare nel 2023 con uno stanziamento di 200 mila euro da utilizzare per tale fine. Non voglio entrare nel merito e la bontà della scelta, sulla quale ci sarebbe molto da dire, ma attenendomi al tema "riscaldamento" la scelta sul metodo da adottare sarà per forza di cose collegato allo spostamento della ventola al di fuori della struttura per avere la possibilità di riscaldare il locale per molte ore e in modalità continuativa con la logica conseguenza di avere un altissimo consumo di energia e dover affrontare costi elevati anche a causa dell'altezza del locale che é nato evidentemente per altro uso. Ma come ho detto prima: la mission del Salone Polifunzionale, checché ne dica Borasio era e rimane un'altra. Borasio ha il vizio di scaricare le responsabilità sulla sottoscritta: è molto facile quando non si hanno idee e non si ha una programmazione. Chissà se lui sarà intellettualmente onesto e sincero da assumersi le sue responsabilità, quando sarà il momento».