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Mezzo non esclude il suo ritorno in politica

Non ha mai nascosto l’interesse per la vita amministrativa nonostante non sieda in Consiglio.

Mezzo non esclude il suo ritorno in politica
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«Al futuro, mai dire mai» è stata questa la risposta dell’ex consigliere comunale di opposizione  di Foglizzo, Renato Mezzo quando gli abbiamo chiesto se si ricandiderà a sindaco alla prossima tornata elettorale non appena avrà termine il mandato del sindaco Fulvio Gallenca.

Mezzo non esclude il suo ritorno in politica

Una scelta non fuori dal comune visto che questo foglizzese non ha mai nascosto i suoi interessi nei confronti della politica locale del suo paese nonostante non sieda più fra i banchi del consiglio. Tante le sue idee che coinvolgono i più disparati settori, soprattutto l’edilizia, dato che l’ex consigliere è funzionario presso l’Atc (Agenzia Territoriale per la casa) di Torino. Non esita ad esprimere i suoi progetti in questo particolare periodo storico. «Il problema fondamentale di questo periodo sono gli aumenti dei costi - riferisce Mezzo - Credo che, però, ci siano anche troppi «furbetti». Il Comune non credo abbia strumenti adatti a contrastare questa situazione. Le uniche cose che potrebbe fare riguardano le tariffe comunali o le imposte comunali, riducendo le aliquote per le famiglie in difficoltà». Un’altra osservazione riguarda poi i contributi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnnr) messi a disposizione dallo Stato. «Come spendere i soldi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza? - riferisce Mezzo - Per prima cosa, nominiamo dei consulenti che ci consiglino su cosa progettare. Poi, nominiamo dei progettisti che progettino. Poi, è la volta di nominare dei Dirigenti che controllino cosa è stato progettato. In seguito, diamo l’incarico ad altri Dirigenti che monitorino i progetti. Poi, basta, perchè sono finite le risorse ma nel frattempo continuiamo a pagare i Dirigenti fino alla fine del contratto che è stata stabilita ancora prima di sapere se i progetti sarebbero stati realizzati. Questa è l’Italia. Naturalmente, tutte le nomine sono state trasparenti ed hanno individuato i migliori cervelli in circolazione». Una considerazione ironica per sottolineare la complessità della macchina burocratica anche nel caso in cui vengano elargiti finanziamenti importanti da parte dello Stato.

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