la svolta

Il consigliere Riva Vercellotti interviene per la difesa della produzione italiana del riso

Il consigliere regionale sottolinea la concorrenza sleale del Sud Est dell'Asia. L'Onorevole Delmastro ho presentato un'interrogazione in Parlamento.

Il consigliere Riva Vercellotti interviene per la difesa della produzione italiana del riso
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Il consigliere regionale Carlo Riva Vercellotti (FdI)  è intervenuto per la difesa della produzione del riso italiana contro la concorrenza sleale del Sud Est asiatico.

Riva Vercellotti interviene per la difesa della produzione italiana del riso

“Sono molto soddisfatto dell’attenzione che l’onorevole Andrea Delmastro ha dedicato al tema dei dazi sul riso proveniente dal sud est asiatico. Grazie infatti ad una sua interrogazione, il Governo ha finalmente espresso una posizione molto chiara e dal significato politico estremamente rilevante: dopo anni, l’Italia lavorerà a tutela della qualità del nostro riso”.
Lo dichiara il consigliere regionale Carlo Riva Vercellotti dopo la risposta del Ministro degli Esteri all’interrogazione del collega di partito e parlamentare, Andrea Delmastro.

“Con la recente previsione, in sede di Parlamento europeo, di un meccanismo automatico di salvaguardia per le importazioni di riso dagli stati extraeuropei, era fondamentale conoscere la posizione del nostro Governo in modo da isolare nella Commissione quegli stati del nord Europa contrari ai dazi per motivi di carattere economico visto che, col commercio e con la trasformazione dei prodotti provenienti dal sud est asiatico, garantiscono un ritorno per le loro lobby. Ebbene, grazie a quest’interrogazione dell’on. Delmastro - continua il consigliere regionale - il Governo ha raccolto l’invito di Fratelli d’Italia e ha chiarito la volontà di proteggere e tutelare la qualità del prodotto italiano in sede di Commissione e Consiglio dell’Unione europea, a tutela della nostra risicoltura. Un altro passo in avanti - conclude Riva Vercellotti - per sostenere i nostri risicoltori e scoraggiare le pratiche di concorrenza sleale del sud est asiatico dove si continua a produrre, nell’indifferenza di una parte d’Europa, senza attenzione ai diritti dei lavoratori e alla tutela dell’ambiente”.

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