Elettrico: un futuro sul quale fare un po’ di chiarezza
Autonomia, ricarica e inquinamento: tre temi da approfondire
Autonomia delle batterie, modalità di ricarica e inquinamento. Sono i temi più dibattuti, quando si parla di elettrico. E sui quali sono diffuse molte informazioni contraddittorie, buone soltanto ad aumentare la confusione del pubblico, chiamato a orientarsi in una transizione ecologica iniziata già da alcuni anni e però non ancora completata.
Utile quindi fare il punto della situazione. Per chiarificare concetti determinanti nel prossimo futuro dell’auto e fornire alle persone gli strumenti idonei per orientarsi nell’acquisto di un mezzo a basso, se non nullo, impatto ambientale. E cioè un veicolo hybrid, plug-in hybrid o full electric.
Iniziamo dall’autonomia delle batterie. Come già sappiamo, la novità principale della green mobility è la sostituzione del classico motore a combustione con una fonte a ioni di litio dalle varie dimensioni. Più ridotta per l’ibrido, dove convive sempre con benzina o diesel, e più consistente per plug-in ed elettrico. La domanda però è quanti chilometri si possono percorrere prima che l’energia si sia esaurita. E quindi se valga la pena possedere una vettura nel segno della mobilità sostenibile.
Per quel che riguarda i veicoli Ford, i dati sono più che lusinghieri. Premesso che la distanza di ciascuno di essi varia a seconda proprio delle dimensioni della batteria, possiamo portare l’esempio di Mustang Mach-E. Che, dati WLTP, copre da 400 a 610 chilometri. La differenza è dovuta alla batteria e alla tipologia di motore: RWD – Singolo Posteriore o AWD – doppio motore con trazione integrale elettrica.
Altro argomento oggetto di grande interesse è il tempo di ricarica delle auto elettriche. Gli scettici sostengono sia di gran lunga superiore al classico rifornimento al distributore. E che scarseggino i punti di approvvigionamento, cioè le colonnine. La realtà è diversa. La durata della ricarica dipenderà da tre fattori: dalle dimensioni della batteria, dal quantitativo di energia ancora presente al suo interno e, soprattutto, dalla velocità della ricarica.
Per quanto riguardano le stazioni di ricarica, esistono tre tipi: a Corrente Alternata (CA); a Corrente Continua (CC) da 50 kW; a Corrente Continua da 150 kW, le cosiddette colonnine fast charge. Le prime hanno una potenza tra gli 11 e i 22 kW e in un’ora assicurano l’energia per percorrere tra i 50 e i 70 km. Le seconde, nello stesso arco di tempo, sono invece garanzia di 250 km. Tra i 500 e i 650 km invece le terze, di gran lunga la scelta ideale. In alternativa, si può procedere con la ricarica domestica grazie alla wallbox di Ford oppure con il cavo in dotazione ai veicoli PHEV (Plug-in Hybrid Electric Vehicle) e BEV (Battery Electric Vehicle).
Infine, capitolo inquinamento. Una corrente di pensiero vuole l’elettrico più inquinante della benzina o del diesel, contravvenendo così alla sua missione originaria: un pianeta più pulito. Ma più studi, tra i quali anche uno recente frutto di una ricerca compiuta da Ford insieme all’università del Michigan, dimostrano il contrario. Perché se è più inquinante in fase di produzione, a causa dell’emissione di anidride carbonica nella fabbricazione della batteria, l’auto elettrica si rivela più salutare della vettura endotermica una volta su strada. Dove non produce polveri sottili e ossidi di azoto, consentendo un risparmio di emissioni di CO2 pari al 64%.
I vantaggi variano in base al modello e all’esatta alimentazione: per le berline elettriche si ottiene in 1,2-1,3 anni; per i SUV in 1,4-1,6 anni; 1,3 anni invece per i pick-up. Spostandoci invece sul fronte ibrido, il tempo incontra un leggero aumento: 2,2-2,4 anni per le berline e i pick-up; 2,5-2,7 anni per i SUV.
Queste e maggiori altre informazioni sul mondo dell’elettrico, potete trovarle presso le sedi Authos grazie ai loro consulenti. Pronti a mettere al vostro servizio la loro preparazione maturata nei corsi della nostra Ford Authos Academy.