La scuola vieta sandali e bermuda
La rabbia dei genitori.
La preside dell’Istituto comprensivo «Cosola» aveva mandato una circolare proprio per invitare alunni e personale docente ad indossare abiti consoni.
La scuola vieta sandali e bermuda
La preside dell’Istituto comprensivo «Cosola» aveva mandato una circolare proprio per invitare alunni e personale docente ad indossare abiti consoni. Visto che qualcuno non aveva esitato, complice il gran caldo, a presentarsi in infradito o in costume oppure con la pancia di fuori.
Però più di un genitore è rimasto allibito dalla circolare firmata dalla dirigente dell’istituto comprensivo «Dasso», Daniela Franzino.
La circolare
«Si ricorda al personale della scuola, agli studenti e ai genitori che la scuola è un ambiente educativo, nonché un luogo istituzionale che merita adeguato rispetto e ciò implica che ciascuno lo frequenti con un abbigliamento sobrio e decoroso, consono all'ambiente scolastico.
Pertanto, tutti gli adulti, tutti gli alunni e tutte le alunne sono invitati a non indossare abiti inopportuni, che evochino tenute estive, o anche balneari del tutto fuori posto in un contesto scolastico: shorts, canotte, top scollati, hot pants, gonne troppo succinte, vestiario da spiaggia.
Per motivi di sicurezza si raccomanda di non indossare ciabatte, infradito o sandali che non garantiscono la stabilità al fine di prevenire cadute accidentali o di scivolamento.
Per infrazioni che riguardano l'adozione di abbigliamento ritenuto incompatibile si procederà con richiami, seguiti, in caso di recidiva, da provvedimenti disciplinari. Questo vale sempre e comunque per adulti e alunni a qualsiasi titolo siano a scuola: frequenza di corsi, esami, assistenza ad esami, colloqui tra genitori e docenti. Si confida nella consueta collaborazione di tutti e nel puntuale adempimento di quanto indicato nella presente».
Le reazioni
Come ci ha fatto notare una mamma di un alunno che frequenta l’asilo: «Ma come, con più di 30 gradi non possiamo mandare i nostri figli a scuola con i pantaloncini e i sandali?
Ma è assurdo se li portano fuori a giocare coi calzoni lunghi sicuramente muoiono di caldo. Va bene tutto però così sembra eccessivo».
Un altra mamma dice: «Sembra si voglia tirare su un muro fra la scuola e le famiglie.
Cosi come il fatto che sia vietato fare la foto di fine anno all’interno dell’ambiente scolastico.
Questo significa che le foto ricordo dei bambini devono essere fatte in autonomia al parco o per strada fuori dagli orari scolastici previa disponibilità degli insegnanti a fermarsi dopo le lezioni per la foto. A me non sembra logico. Sembra ci sia una chiusura totale».
Le famiglie concordano che non bisogna certo scambiare la scuola per la spiaggia, e se qualcuno l’ha fatto va ovviamente ripreso, ma da qui a generalizzare arrivando a divieti «esagerati» secondo molti non è corretto.
Il buon senso dovrebbe prevalere quindi gli alunni non vanno mandati a scuola mezzi svestiti, ma se ci sono 30 gradi neanche si può pensare di vederli arrivare con pantaloni lunghi o scarpe chiuse.
Un anno scolastico che sta volgendo al termine non senza polemiche, almeno alla Dasso dove c’era già stato un problema che riguardava la mensa scolastica.