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Cresce sempre di più l’area del Ritano

Il Parco del Po annuncia la donazione di alcuni appezzamenti da parte di tre privati.

Cresce sempre di più l’area del Ritano
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È ufficiale, privati cittadini hanno donato circa cinque ettari a favore della Foresta condivisa del Po piemontese. E’ accaduto anche a Saluggia, nella Riserva naturale nonché ZSC e ZPS IT1120013 Isolotto del Ritano, dunque la Foresta condivisa ha nuovi virgulti.

Cresce sempre di più l’area del Ritano

«Tutti quei terreni hanno un grande interesse ambientale e saranno lasciati in libera evoluzione secondo la propria vocazione naturale perché se non sempre la soluzione migliore è quella di mettere a dimora alberi è sempre ottimale lasciare che la natura faccia il suo corso. Qualora poi in futuro se ne ravvisasse la necessità potrebbero essere destinati all’attuazione di interventi finalizzati alla riqualificazione di habitat compresi nell’Allegato I della Direttiva 92/43/CEE» spiega il Parco del Po.

Nell’area del Ritano per esempio, dove studi recenti hanno permesso di censire oltre 250 specie floristiche, saranno libere di estendersi e prosperare tante specie erbacee, tra cui specie xerofile, cioè quelle che prediligono gli ambienti aridi, come l’orchidea Gymnadenia conopsea, rara in pianura, che trova nell’Isolotto del Ritano un ambiente particolarmente favorevole.

I terreni del Ritano sono frutto della donazione di Demetrio Vilasi, Giovanna Rione e Giovanni Birocco

Ad operazione conclusa il presidente dell’Ente-Parco Roberto Saini ringrazia i donatori e si spinge anche oltre: «Un grazie sentito, a nome mio, della Foresta condivisa del Po piemontese e di tutti i cittadini. Mi permetto di aggiungere che stanno arrivando parecchi contributi, soprattutto in termini di alberi, ed è assolutamente una buona notizia, ma ora servono anche tanti terreni per permettere alla Foresta di espandersi con boschi e aree umide ma anche prati, siepi, campi e perfino incolti. Per questa ragione faccio appello ai tutti i cittadini e ai Comuni del nostro territorio, nell’eventualità che possano mettere a disposizione altri spazi vitali.

I terreni saranno destinati in maniera permanente e definitiva alla conservazione della natura», così è scritto negli atti di compravendita e nella loro trascrizione.

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