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Da Parigi a Sant’Antonino in bici

Carlo Bruzzesi rientra nella sua terra macinando 870 chilometri: arrivo previsto per venerdì 19.

Da Parigi a Sant’Antonino in bici
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Da Parigi a Sant’Antonino… in bicicletta. E’ questa la nuova avventura che Carlo Bruzzesi ha deciso di intraprendere in questa calda estate.

Da Parigi a Sant’Antonino in bici

E arriverà proprio in occasione della Festa Patronale della sua frazione, la manifestazione organizzata dalla Pro Loco di cui è socio nonostante da 18 anni, cioè dall’ultimo anno di università al Politecnico, viva a Parigi. Carlo, infatti, dopo aver vissuto l’esperienza dell'Erasmus insieme ad altri amici, che tra l'altro vivono anche loro ancora tutti a Parigi, è rimasto nella capitale francese. Lavora nel settore delle telecomunicazioni come ingegnere tecnico commerciale e ha diverse passioni, non solo bicicletta.

«Le altre due più grandi sono il disegno e la vela: mi capita di lavorare come illustratore freelance e da quest'anno sono istruttore di vela della federazione francese. - racconta Carlo - Ho un account Instagram per ogni passione: @carloartwork per i disegni e @carlosails per la vela oltre a @carlobicycle per la bici».

Il racconto

Carlo, proprio mentre voi lettori state leggendo il nostro giornale, è in sella alla sua bici e sta affrontando questo lungo percorso che lo vedrà toccare tre Nazioni (Francia, Svizzera e Italia) per un totale di 870 chilometri.

«Ho cominciato i viaggi in bicicletta l'anno scorso e sono partito subito con un una cosa semplice semplice: da Parigi a Arles (a sud di Avignone) con una deviazione nelle gole dell'Ardeche, quasi 1100 km. Poi ho fatto altri giri da solo o con amici: in Normandia, in Borgogna o anche solo nei dintorni di Parigi. - racconta Carlo durante una delle sue soste - In Francia il cicloturismo è diventato molto alla moda anche perché è abbastanza facile anche per famiglie con bambini visitare le regioni francesi sfruttando l'enorme rete di piste ciclabili che corrono spesso lungo i canali navigabili (tantissimi) o i fiumi. Ad esempio le due piste ciclabili più lunghe e conosciute in Francia sono lungo la Loira (dal centro della Francia verso l'oceano Atlantico) oppure lungo il Rodano (dal Lago di Ginevra fino al Mediterraneo) ma ne esistono moltissimi altre e tutte accessibili anche a chi non è allenato anche perché la Francia, a differenza dell'Italia, è molto più pianeggiante. Il cicloturismo è diventato molto popolare anche perché è la forma più accessibile e popolare di mobilità lenta di cui si sente sempre più parlare come una delle soluzioni per diminuire il nostro impatto sul pianeta. Io poi trovo che in bicicletta si va abbastanza veloci per andare lontano e abbastanza piano per poter apprezzare quello che ci circonda: la vacanza in realtà non è raggiungere la destinazione ma apprezzare tutto il viaggio. Perché questo viaggio? Stavo cercando un altro viaggio per questa estate e quando i miei amici e compaesani della Pro Loco mi hanno detto che quest'anno finalmente si sarebbe organizzata la festa del paese dopo due anni di interruzione causa Covid mi sono detto: allora per celebrare il ritorno di questo evento (a cui partecipo come membro dell'associazione da quando avevo 6 anni) vengo alla Festa ma in bicicletta. Ho organizzato il viaggio in modo da passare il più possibile su delle piste ciclabili ed evitare di attraversare le grandi città. Dormo essenzialmente nei campeggi (quindi trasporto con me la tenda e tutto il materiale da campeggio) ma penso di dormire anche qualche volta in hotel per riposarmi meglio e se non trovo proprio niente farò del bivacco selvaggio. Il viaggio totale è di circa 870km, ho previsto di fare delle tappe di 70-80km al giorno: per il tipo di bicicletta che ho non conviene fare di più altrimenti non avrei tempo per recuperare. Penso di impiegarci al massimo 14 giorni, contando anche 1 o 2 giorni di riposo. Il tragitto più corto, dopo aver lasciato la regione di Parigi, passa per le regioni della Borgogna, dello Jura e poi in Svizzera dove passerò per il lago di Ginevra e Losanna prima di attaccare la tappa più difficile del viaggio: il colle del Gran San Bernardo a 2469 metri con 45km di salita e più di 2000m di dislivello. Però poi arrivati in cima è tutta discesa fino ad Aosta e poi fino a Sant’Antonino dove penso di arrivare al massimo venerdì 19, giusto in tempo per l'inizio della festa. Spero poi di aiutare a far conoscere il cicloturismo anche in Italia dove è meno diffuso: posso assicurarvi che veramente tutti possono lanciarsi in questa pratica, prendere una bicicletta e partire».

Insomma, una splendida avventura che è possibile seguire sull’account Instagram @carlobicycle.

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