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Senza soldi per mangiare... Aumenta il numero delle famiglie che sono costrette a chiedere aiuto

L’esercito dei nuovi poveri: a Chivasso sono in aumento

Senza soldi per mangiare... Aumenta  il numero delle famiglie che sono costrette a chiedere aiuto
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La povertà, non solo un problema materiale ma prima di tutto morale e sociale. Questa la fotografia della realtà fatta dal Presidente del Ciss di Chivasso, il dottor Antonio Barillà.

L’esercito dei nuovi poveri: sono in aumento coloro che sono costretti a chiedere aiuto

«Credo che- riferisce Barillà- nessuna povertà materiale si possa sconfiggere se prima non colmiamo le nostre vite di ricchezza interiore». L’anima a volte ha più fame del corpo. «Per queste ragioni- prosegue Barillà- da qualche tempo siamo al lavoro per alcuni progetti di prevenzione al disagio giovanile. La pandemia prima, la guerra poi, hanno peggiorato le condizioni economiche ma non solo. Si è aggravato il disagio giovanile. Sono purtroppo piene le cronache di casi di autolesionismo adolescenziale. Grazie a specifici investimenti statali, puntiamo a progetti di prevenzione che garantiscano ai ragazzi una buona qualità di vita a partire dall’infanzia sino all’adolescenza. Vogliamo intervenire d’anticipo per contrastare la povertà sociale ed anche educativa (dispersione scolastica ecc.) che porta al disagio giovanile. Proseguiamo a offrire servizi a favore dei disabili, anziani, e altri soggetti in difficoltà socio-economica».

Centoventi sono i nuclei familiari in condizioni di povertà certificata seguiti dalla Cri

C’è un’altra realtà a Chivasso che sforna pillole di solidarietà: il Comitato della Croce Rossa Italiana di Chivasso.

«Numerose le richieste di aiuto- riferiscono il Presidente Bruno Borsano e Ivana Soncin consigliere- Centoventi sono i nuclei familiari in condizioni di povertà certificata da noi seguiti. Vanno dalla famiglia con sette figli a carico a quella composta da un unico componente. Ci sono stranieri ma pure italiani, c’è poi una situazione che da tempo abbiamo in carico: il quartiere di via Togliatti a Chivasso. Provvediamo una volta al mese alla distribuzione di viveri e non manchiamo di fornire abiti in particolare ai bambini. Abbiamo anche collaborato con il Comune a fornire abiti e denaro per aiutare l’Ucraina» .

La Caritas

Don Davide Smiderle è responsabile della Caritas interparrochiale di Chivasso. «La Caritas- spiega don Davide- segnala una situazione stabile ma non bella, ci sono numeri elevati di famiglie in povertà. E ci sono sempre più persone di recente che bussano alla nostra parrocchia per chiedere non solo cibo o denaro ma anche un aiuto per pagare le bollette. La porta è sempre aperta. Sono disponibile ad ascoltare tutti. E si può notare che c’è un bisogno primario di educare ad una vita migliore, la povertà è anche un’emergenza culturale ed educativa. E quando mi trovo di fronte a bollette in scadenza provvedo ad un supporto economico anche minimo affinchè non venga interrotta l’erogazione del servizio». «I numeri parlano chiaro- dice la Presidente Ermanna Gillia del Centro di aiuto alla vita di Chivasso-  Siamo passati da un centinaio di donne assistite ad oltre duecento, per l’esattezza duecentosei nell’ultimo mese, in gran parte straniere. La situazione non è facile. Ma, di fronte ad una nuova vita che sboccia, non esiste problema che non possa essere superato. Il nostro centro è al servizio di ogni madre bisognosa in gravidanza o con bambini nel periodo della primissima infanzia. Facciamo un colloquio e diamo assistenza per due anni in modo da trovare soluzioni ad ogni problema reale che metta a rischio la vita di un bambino non ancora nato. Le donne chiedono prodotti per l’igiene del bambino diventati molto cari; anche alimenti, in particolare latte in polvere. Il nostro aiuto può comprendere la fornitura di latte, pannolini, e attrezzature per bambini, quest’ultime vengono utilizzate a rotazione. Se la situazione delle donne richiede un allontanamento dal contesto abitativo, possiamo fornire risposte, grazie alla collaborazione con diverse strutture di accoglienza. La vita umana è al centro del nostro operato».

 

Anche l’associazione San Vincenzo de Paoli conferma la regressione di povertà

«Stiamo rafforzando la collaborazione fra le associazioni per fare fronte all’emergenza attuale- riferisce Luigi Audisio Presidente- Sosteniamo alcune famiglie per le necessità alimentari in collaborazione della Caritas e della chiesa Madonna del Rosario. Collaboriamo inoltre con il Ciss di Chivasso che ci segnala nuclei familiari che hanno bisogno di un sostegno economico per il pagamento delle utenze domestiche o degli affitti. Il disagio c’è anche fra i giovani tant’è che grazie ad un lascito abbiamo promosso delle borse di studio per gli studenti bisognosi che intendano accedere agli studi universitari. Ci siamo inoltre mobilitati in occasione della guerra in Ucraina: abbiamo inviato mille euro e due pacchi di abbigliamento e giocattoli al centro di Santa Fede a Cavagnolo che ospitava  donne e bambini dell’Ucraina. Grazie alla nostra volontaria Miriam Mazzoni, docente dell’Istituto musicale Sinigaglia, abbiamo donato due violini, l’uno per una donna dell’Ucraina violinista, l’altro per il suo bambino, entrambi ospiti del centro».

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