Al Newton non c'è posto per tutti gli studenti, scoppia il caso
Quattro classi sono state spostate in via Ajma.
Dopo anni in cui, bene o male, sono state trovate soluzioni tampone, lunedì 12 settembre , con il suono della prima campanella, la mancanza di aule al liceo «Newton» di Chivasso è emersa in tutta la sua gravità.
Studenti del Newton in via Ajma, scoppia il caso
La struttura, operativa nell’attuale fisionomia Classico / Scientifico dal 1990, non riesce più a garantire gli spazi necessari a studenti e laboratori (cresciuti nel tempo insieme all’aumento dell’offerta formativa) e già dodici mesi fa l’ex dirigente Doriano Felletti aveva dovuto chiedere spazi al Campus delle Associazioni per ospitare alcune attività del Liceo Musicale.
Ora, la nuova «preside» Carminia Cassarino (in città da poche settimane), si è trovata sulla scrivania un fascicolo aperto mesi fa dal suo predecessore, e legato alla necessità di trovare nuovi spazi per quattro classi, trovati all’Ubertini di via Ajma.
Una decisione che ha sollevato le proteste degli studenti interessati (tre quinte e una quarta), che (in parte) hanno incrociato le braccia anche martedì chiedendo al «Newton» una marcia indietro che, però, non potrà avvenire.
Lunedì, dopo un sopralluogo in via Ajma, la dirigente è tornata al Newton incontrando l’assessore all’istruzione del Comune di Chivasso, Gianluca Vitale, e i rappresentanti d’Istituto.
Le criticità
Dimostrando una profonda conoscenza del tema, Cassarino ha spiegato i criteri con cui si è arrivati alla selezione delle quattro classi interessate dal trasferimento in via Ajma, in spazi messi a disposizione dalla Città Metropolitana di Torino:
«Abbiamo fatto le nostre valutazioni secondo criteri condivisi di opportunità legati al minor sacrificio possibile: ciascuno dei singoli dovrà sacrificare qualcosa in nome del più ampio interesse pubblico. Questi i criteri: mobilità di alunni maggiorenni o quasi; classi poco numerose; classi ad indirizzo ordinario e quindi con meno laboratori; minori spostamenti dei docenti. La sede principale non sarà “preclusa”, ma sarà comunque utilizzata un giorno a settimana per i laboratori.
La scuola in questi ultimi anni è cresciuta, anche grazie al Liceo Musicale, diventando un polo di attrazione culturale che deve avere spazi adeguati».
Vitale, che prima di arrivare in via Paleologi aveva già effettuato un sopralluogo in via Marconi, ha messo sul tavolo una proposta alternativa, legata alla concessione di quattro classi della secondaria di primo grado Demetrio Cosola: «La normativa prevede ingressi distinti, ma sono interventi di cui ci possiamo occupare come amministrazione».
Ipotesi, quella di trasferire le classi in via Marconi già tramontata perché gli spazi non sono adeguati alle esigenze degli studenti delle superiori. E anche perché il numero degli stessi si è rilevato superiore a quanto comunicato in un primo tempo.
Le lezioni sono partite
Ai 71 studenti del Newton non resta che trovare il modo di raggiungere via Ajma in tempo utile per l’avvio delle lezioni. Le difficoltà maggiori sono infatti legate ai trasporti, con i bus ora utilizzati dagli studenti dell’Ubertini già saturi. A piedi, ci si impiega non meno di 25 minuti.
A questo punto, però, è impossibile non chiedersi che fine abbia fatto il progetto per la realizzazione del nuovo liceo di via Mazzè (a cura della Città Metropolitana), riesumato per anni dai cassetti ad ogni campagna elettorale e ora caduto nell’oblio.
Senza nuove strutture, infatti (o senza avere il coraggio di spostare in toto il liceo musicale, per ipotesi nelle aule dei Cappuccini che in passato ospitavano il Liceo Classico e ora il Sinigaglia) la situazione del Newton non potrà che peggiorare.