CHIVASSO

L’ex convento di via del Collegio adesso ha un nuovo proprietario

Si tratterebbe di un imprenditore italo svizzero. L’immobile aggiudicato ad una cifra vicina alla base d’asta.

L’ex convento di via del Collegio adesso ha un nuovo proprietario
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Anche se l’ufficialità arriverà solo tra qualche giorno, salvo colpi di scena l’ex convento di via del Collegio ha un nuovo proprietario: si tratterebbe di un imprenditore italo svizzero, con base a Torino, che si è aggiudicato lo storico immobile per una cifra vicina alla base d’asta di 553 mila 125 euro.

L’ex convento ha un nuovo proprietario

Si apre quindi un nuovo capitolo della vicenda nata, poco prima dei Giochi olimpici invernali di Torino 2006, con il sogno di Mario Bonardo di realizzare un hotel a cinque stelle con tanto di spa. Sogno, però, miseramente naufragato, così come si sono dissolti al vento i progetti di Pierluigi Caramellino, che nel 2011 aveva acquistato lo stabile, sempre all’asta, con la sua Immobiliare Sant’Andrea.
In questi dieci anni le condizioni dell’ex Convento di San Bernardino sono rimaste sostanzialmente «stabili», senza incursioni di vandali o infiltrazioni (visibili dall’esterno) che abbiano danneggiato gli antichi affreschi. Non si conoscono le condizioni della chiesa, che stando alle perizie racchiude alcuni affreschi della scuola di Raffaello Sanzio. Motivo per cui il complesso è stato posto sotto la tutela del Ministero dei beni e delle attività culturali, tramite la Soprintendenza delle belle arti.
Per ora, bocche cucite anche negli uffici del curatore Paolo Cacciari, che in questi mesi ha gestito la visita della struttura da parte dei potenziali acquirenti.

Il futuro

A questo punto non resta che conoscere le intenzioni dell’imprenditore, che salvo cambi di destinazione d’uso dovrà realizzare una struttura ricettiva. In ogni caso, è facile ipotizzare che Palazzo Santa Chiara non gli renderà la vita difficile, dato che quello che poteva essere un «fiore all’occhiello» della città è diventato un «pugno nello stomaco» di cui si è dibattuto anche nella recente campagna elettorale.
C’è comunque il nodo degli abusi edilizi, sanabili o non sanabili, gli stessi contro cui si era arenato Caramellino fino ad avere un lunghissimo scontro con le passate amministrazioni.
C’è chi, comunque, non nasconde l’amarezza per il fatto che ad acquistare l’ex Convento non sia stato il Comune, che in quegli spazi avrebbe potuto realizzare una lunga serie di servizi alla cittadinanza.
Tra le ipotesi su cui si era discusso, anche quella della «Casa della salute» poi spostata in fretta e furia (per non perdere i fondi) in via Marconi, lontana dal centro e lontana (ribadiscono i medici) anche da tutte le farmacie a cui con buona probabilità si dovranno rivolgere i pazienti.

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