La comunità piange Giorgio Gallon, assicuratore dal cuore d’oro
Originario di Livorno Ferraris si trasferì a Verrua dopo il matrimonio.
«Per la bontà che illuminò la sua esistenza, per il grato ricordo che lasciò in quanti lo conobbero, per l’amore che nutri verso la sua famiglia. Il suo esempio rende più venerata e cara la sua memoria». Sono queste le parole che compaiono sul manifesto funebre di Giorgio Gallon, morto venerdì scorso all’età di 61 anni.
La comunità piange Giorgio Gallon
In queste parole è racchiusa la grande personalità di Giorgio, una persona molto stimata sia dal punto di vista professionale che umano.
Una folla commossa ha preso parte ai funerali che si sono svolti nel pomeriggio di lunedì 31 ottobre nella chiesa parrocchiale di San Giovanni a Verrua Savoia.
Le funzione funebre è stata officiata da don Magloire, parroco di Verrua Savoia, ma la parola è poi passata a don Corrado Cotti che conosceva molto bene Giorgio.
Giorgio era originario di Livorno Ferraris, ma dopo il matrimonio con sua moglie Carla divenne cittadino verruese. Dalla loro unione nacque l’adorata figlia Serena.
Era una persona molto apprezzata che dava molto agli altri e come ha voluto sottolineare don Corrado ha sempre vissuto mettendo in pratica il Vangelo perchè lui, correva in aiuto di chiunque ne avesse bisogno, senza esitare un attimo.
Era una persona modesta e umile, un uomo sempre pronto a tendere la mano a coloro che ne avevano bisogno e un punto fermo dal punto di vista professione mostrando sempre serietà e conoscenza in tutto ciò che faceva.
Assicuratore dal cuore d’oro
Era un agente delle assicurazioni Generali e anche nei confronti dei suoi collaboratori si è sempre mostrato molto disponibile, un uomo che ha seguito nel loro percorso i suoi colleghi e che li ha fatti crescere.
Anche sul lavoro non dimenticava mai l’aspetto umano delle persone che si trovava di fronte e anche qui era pronto a tendere la mano. Commosso il ricordo di Chiara Cena che lavorò con Giorgio Gallon a lungo: «Io lo chiamavo la mia roccia e io ero la belva perché, sul lavoro sempre a punzecchiarci, ma sono stati anni bellissimi. Giorgio è stato l’unico agente Generali di Italia a non esser stato dipendente della compagnia. Lui è un esempio concreto del detto: “che se vuoi puoi”.
Ha costruito una solida agenzia e viveva per la famiglia e per le Generali. Lo conoscevo da bambina perchè mio papà era ispettore contabile delle Assicurazioni Generali e lui tante volte è stato a casa nostra per dei consigli. Ricordo davvero come se fosse ieri che veniva a parlare con mio papà e io poi ho lavorato per lui per quasi 20 anni. In seguito ho fatto altre scelte, ma ricordo ogni giorno e ogni litigata, ma ci volevamo un bene assurdo. Questo è stato il mio primo compleanno da quando lo conosco che non mi ha fatto gli auguri e ci ho pensato tutto il giorno. Queste cose non dovrebbero succedere mai. E’ stato un uomo che ha fatto del bene a tante persone».
Le numerose persone che amavano e apprezzano Giorgio si sono strette alla moglie Carla, alla figlia Serena con Jose e alla mamma Anna. Ma quando vola in cielo una persona come Giorgio si è tutti un po’ più soli, la mancanza di una grande personalità è davvero notevole e i suoi insegnamenti resteranno indelebili nel tempo come la canzone che cantava ogni volta che entrava in ufficio.
«Grazie Giorgio per tutto quello che ci hai insegnato» dicono in coro coloro che lo hanno conosciuto.