«Aiutare i poveri si può, basta rinunciare all’aumento dell’indennità»
Le parole del capogruppo d'opposizione Claudia Buo.
Sul sociale scoppia la bagarre in consiglio comunale a Chivasso. Ne parliamo con Claudia Buo, capogruppo d'opposizione.
Caso sociale
In consiglio avete sollevato il problema della situazione socio-economica che la nostra città sta vivendo: la Giunta si era già attivata?
«Le stesse parole dell'assessora Siragusa valgono, da sole, più mille spiegazioni. Durante la riunione della Commissione Affari Sociali, l’assessora ha dettoche “L’amministrazione comunale non era a conoscenza della reale situazione cittadina”. Sconsolante ma significativo».
La vostra iniziativa ha fatto quindi prendere coscienza di come stanno le cose?
«Lo spero, ma non sono troppo ottimista: tutte le belle parole sull'attenzione al sociale scritte nel programma elettorale sono lettera morta. Tant'è che assessore competente e maggioranza si sono barricati dietro i regolamenti per evitare di discutere l'interrogazione che avevo presentato a settembre su questo tema. Chiedevo semplicemente “quanti fossero i cittadini/nuclei familiari a rischio di nuova emergenza economica” e “quali azioni avesse intrapreso o intendesse intraprendere per contrastare gli effetti di tale crisi economica e sociale” e se “fosse stato costituito un network tematico tra i vari Enti e Associazioni del settore per affrontare i prossimi mesi emergenziali”. Il fatto è che quei dati a settembre non li avevano, così come non li avevano neppure ancora il 10 e l’11 di novembre quando ho presentato la Mozione in Consiglio. Possibile che un assessore non si sia documentata in tempo utile di fronte ad un’emergenza così grave? Possibile che l'assessore non abbia una linea politica propria e mi dica invece che “sposa le politiche del funzionario preposto”, funzionario peraltro bravissimo?»
Quali erano le proposte avanzate nella Mozione?
«Proponevamo di istituire un tavolo aperto ai gruppi consiliari e a tutti gli operatori del volontariato sociale, per individuare proposte concrete per affrontare i prossimi mesi che saranno difficili per famiglie e imprese. Avremmo voluto convocare in modo permanente le commissioni Bilancio e Affari Sociali, lavorare alla predisposizione del Bilancio 2023 ed istituire un Fondo speciale, per affrontare le situazioni più critiche, pagare affitti, acquistare generi di prima necessità. Una proposta che oltretutto avrebbe permesso di condividere il peso delle responsabilità derivate dalle scelte fatte. Invece veniamo a sapere, il giorno prima del Consiglio Comunale, che il tavolo di lavoro da noi proposto mesi fa, era stato attivato in fretta e furia. E poi in Consiglio il Sindaco ritira fuori il solito dato, già falso in campagna elettorale, secondo cui l’amministrazione destina oltre 2 milioni ogni anno al sociale…Peccato che di queste risorse 840 mila vanno a finanziare il CISS, oltre 600 mila sono destinate alla gestione degli Asilo Nido, quasi 500 mila sono trasferiti ai comuni per gestire l’accoglienza di richiedenti Asilo e Rifugiati. Insomma le risorse stanziate per far fronte alle criticità socio/economiche ammontano alla fine a circa 200 mila euro. Se si pensa che i nuclei familiari assistiti dalle associazioni di volontariato e dalle parrocchie sono oltre 500, lo stanziamento del Comune è di meno di 40 euro al mese per nucleo familiare: oggettivamente una miseria. La Mozione, però, prevedeva anche la contribuzione da parte degli amministratori. Proponevamo che tutti noi si facesse la nostra parte con i gettoni di presenza e con gli aumenti delle indennità di Sindaco, Presidente del Consiglio ed Assessori. A pensar male direi che questo è il vero motivo del mancato accoglimento della Mozione da parte del Sindaco. Mentre molte famiglie chivassesi passeranno mesi difficilissimi, sindaco ed assessori, in gran parte già in pensione, non rinunceranno neppure all’aumento di stipendio.»
«Basta rinunciare all’aumento dell’indennità»
A quanto ammonta la spesa per l’aumento delle indennità a sindaco ed assessori?
«Per il solo aumento di indennità, sono stati previsti a Bilancio per il 2023 circa 88.000 euro in più rispetto al 2021, soldi coperti da trasferimenti statali. Se sindaco e giunta avessero acconsentito, cumulando la rinuncia agli aumenti ed i nostri gettoni di presenza, lo stanziamento a favore dei bisognosi chivassesi avrebbe subito un incremento del 45%. Non stiamo parlando di briciole. Invece il sindaco ha preferito leggerci cifre mirabolanti e poco veritiere. Insomma, l’ennesima presa in giro dei cittadini e del Consiglio Comunale. »