Il polivalente si trasforma in nido, scoppia la polemica
Giachello sottolinea: «Loro concedono locali sistemati senza badare a chi li va ad utilizzare, come ad Arborea e Borgo Revel»
Che l’annuncio della trasformazione da salone polivalente ad asilo nido a Verolengo non sollevasse alcuna polemica, poteva esser solamente un sogno. Perché questo annuncio era naturale ne creasse.
Il polivalente si trasforma in nido, scoppia la polemica
E colei che il paese reputa la mamma del polivalente, cioè l’ex sindaco Rosanna Giachello ha voluto dire la sua.
«Ho letto con attenzione le dichiarazioni dell'assessore Daniela Caminotto in merito alla conversione di destinazione del salone polifunzionale in asilo nido. Che il salone polifunzionale fosse mal digerito dall'Amministrazione Borasio, vuoi perchè era frutto dell'Amministrazione Giachello e soprattutto per mancanza di idee nella pianificazione di una gestione appropriata, è stato evidente sin dal primo momento e la dimostrazione è lo scarso e pressoché nullo utilizzo in questi tre anni, compreso il non averlo adibito a punto vaccinale Covid a servizio dei verolenghesi e degli abitanti dei Comuni che fanno parte della Convenzione di Polizia Municipale. Azione che ritengo assolutamente imperdonabile e ingiustificabile.- spiega Giachello - Ovviamente, non sono d'accordo sulla scelta fatta e con me molti verolenghesi, ma ho rispetto delle decisioni di chi ha titolo per poter decidere e quindi ho rispetto delle scelte di questa Amministrazione. Ciò che mi lascia molto perplessa e al contempo mi incuriosisce, e ciò che si evince dalle dichiarazioni e cioè la mancanza di certezze, l'affidarsi a ciò che non è chiaramente definito, un'esigenza e gratificazione più personale che fondamentale e concreta. Mi spiego meglio. E' vero che le risorse provengono da un contributo statale e questo è un elemento positivo, con possibilità di integrazione attraverso fondi propri del Bilancio Comunale, ma si tratta comunque di un investimento corposo, 200mila euro e forse più, di risorse pubbliche e quindi credo sia necessario avere dati certi alla mano e non soltanto gongolarsi sull'onda dell'euforia per aver ottenuto il contributo. A questo punto, proprio per questi motivi, mi rivolgo all'Assessore Caminotto per comprendere meglio le dinamiche che porteranno a questa trasformazione. Nell'articolo viene riportato che l'asilo nido è un servizio fondamentale che Verolengo attende da molti anni. Penso quindi, che sia stato fatto un "censimento", un'indagine di mercato di quante famiglie/bambini verolenghesi e sottolineo veroleghesi, saranno interessati ad usufruire di questo servizio, nel presente e con una proiezione negli anni a venire, visto l'investimento in ballo. Dico questo, perché certamente si ricorderà che fino ad alcuni anni fa era presente un asilo nido a Borgo Revel, sostenuto da un considerevole contributo Comunale, ma che ha chiuso, non per colpa della sottoscritta come qualcuno/a ha sbandierato strumentalmente nella scorsa campagna elettorale, ma perché le rette relative alle iscrizioni dei bambini che usufruivano del servizio non erano economicamente sufficienti per il gestore. Inoltre, ho sottolineato famiglie/bambini verolenghesi perché sarebbe assurdo portare avanti un progetto oneroso di questo tipo per ritrovarsi un asilo nido realizzato in prevalenza per i non residenti. D'altronde, questa Amministrazione e in particolare l'assessore Caminotto sono avvezzi a concedere locali debitamente resi fruibili con manutenzioni adeguate, senza particolarmente badare a chi li va ad utilizzare, vedi ex scuola di Arborea e ex scuola di Borgo Revel, assegnati all'associazione che gestisce la "scuola parentale", nei confronti della quale non ho nulla in quanto regolarmente riconosciuta dalla Costituzione dello Stato Italiano, ma che secondo quanto mi è stato riferito è frequentata soprattutto da persone che provengono da altri paesi e per quanto mi concerne non dovrebbero essere destinati locali del patrimonio comunale in questo modo. Oltre al numero di famiglie/bambini verolenghesi che saranno interessati ad usufruire del servizio, mi chiedo se è stato redatto un piano economico/finanziario a lungo termine per la definizione in proiezione dei costi e la relativa copertura al fine di avere le idee estremamente chiare per evitare la possibilità di creare passività a carico del bilancio e relativi debiti per le Amministrazioni future. Augurarsi che il nuovo Governo agevoli le tariffe non è tecnicamente percorribile e non è la soluzione. Il Governo non può agevolare le tariffe, è un compito dell’Amministrazione stabilire le tariffe per i servizi pubblici e i gestori per i servizi privati, semmai il Governo può ridefinire gli aiuti che per altro già esistono, direttamente alle singole famiglie attraverso i bonus oppure attraverso maggiori detrazioni fiscali con limiti di spesa più alti di quelli in vigore oggi. E' ovvio che questa analisi prettamente economica è fattibile nel momento in cui si interloquisce direttamente con chi sarà il gestore del servizio, che a quanto leggo non c'è ancora, esiste la "speranza" che chi aveva precedentemente manifestato interesse, possa essere ancora interessato».
E il gestore?
«Anche in merito al gestore, - prosegue - visto l'impegno finanziario, è evidente che occorre una convenzione a lunga scadenza di alcuni decenni con regole dettagliate, vincoli precisi al fine di evitare che chi gestisce rinunci liberamente e improvvisamente lasciando l'Amministrazione con il cerino in mano. Se si verificasse quanto descritto nella peggiore delle ipotesi, sarebbe un grave danno e l'unico risultato rimarrebbe un fabbricato irrimediabilmente inutilizzabile per qualsiasi altro tipo di attività. Non dubito che tutte questi studi siano stati fatti, anche se dall'articolo non pare e mi auguro che tutto prosegua per il meglio, ma se così non sarà, mi chiedo quali potranno essere le conseguenze e in particolare quali potrebbero essere le valutazioni della Corte dei Conti per il danno arrecato. Un'ultima considerazione/domanda: se l'esigenza dei verolenghesi di avere un asilo nido è così forte, e già dall'insediamento di questa Amministrazione il sindaco e Caminotto avevano esternato questa intenzione, per quale motivo, considerando le ingenti risorse a disposizione delle casse del Comune ed eventuali contributi esterni, non hanno pensato di acquisire un immobile fatiscente presente sul territorio oppure di prendere in considerazione un fabbricato del patrimonio comunale e operare una ristrutturazione mirata a tal fine? L'unica strada era ed è distruggere ciò che esiste? Tanti piccoli Comuni hanno un salone polifunzionale e chi non ce l'ha si prodiga per realizzarlo. Gli Amministratori di Verolengo lo distruggono dopo averlo "disprezzato" per tre anni. Questo salone è costato 500mila euro senza aver attinto scrupolosamente ad un euro di indebitamento che poteva andare a gravare sulle Amministrazioni a venire. Quando potrà ripetersi una condizione simile? Quando potrà essere costruita un'altra struttura come questa? Io penso mai più. Il polifunzionale ritornerà ad essere un punto dei programma elettorali così come lo è stato per 30 anni. L'Amministrazione Borasio sarà ricordata come l'Amministrazione che non è stata capace di realizzare qualcosa di proprio, ma di distruggere ciò che hanno creato altri Amministratori. Possono definirlo "pala-inutile" o con tutti gli appellativi che preferiscono, ma questa vicenda, non passerà facilmente nel dimenticatoio e rimarrà un argomento da dibattere per molto, molto tempo, nel bene e nel male. Io credo che tra gli Amministratori ci siano alcune persone con buon senso e sono molto stupita che sia passata una linea di questo tipo. Forse mi sono sbagliata nelle valutazioni delle persone o forse le motivazioni sono altre. Sono fiduciosa che avrò le risposte a quanto espresso, non solo per me, ovviamente, ma per tutti coloro che attraverso la sottoscritta vorrebbero conoscere meglio le dinamiche collegate alla realizzazione dell'asilo nido a discapito di un salone polifunzionale che non ci sarà più, e per questo motivo ringrazio anticipatamente. Se così non sarà, pazienza, staremo a vedere, l'importante e che i verolenghesi siano informati».