Addio a Pina Torrero Croce, dal 1968 Madrina degli Alpini
Si sono svolti nella mattinata di venerdì 16 dicembre, in forma privata, i funerali di Pina Torrero Croce, scomparsa a 94 anni dopo una breve malattia. Vedova di Silvio Croce, storico farmacista chivassese, dal 1968 era «Madrina» del locale Gruppo Alpini.
Addio a Pina Torrero Croce, dal 1968 Madrina degli Alpini
«La sua - racconta Matteo Doria, la cui famiglia è legata a Pina Torrero da generazioni - è stata una vita interamente legata alla Città. Con il marito Silvio seguiva gli Alpini dal 1968, entrambi hanno avuto un ruolo attivo nella Croce Rossa e da anni era diventata anche socia onoraria dell’associazione Bersaglieri. E’ stata anche priora del Duomo. Tra i suoi ricordi, impossibile dimenticare l’eroico don Dublino negli anni drammatici della Seconda Guerra Mondiale e nei giorni successivi alla Liberazione di Chivasso, o gli anni della guerra al Borgo San Pietro, nella macelleria del padre. E ancora, la grande passione per i cavalli. Nel corso di poco meno di un secolo ha vissuto l’intera trasformazione di Chivasso, da realtà agricola a industriale, fino ad arrivare ai giorni nostri».
Ha lasciato Chivasso in punta dei piedi...
Come detto, ha voluto lasciare Chivasso in punta di piedi, senza picchetti o onori, ma come ripeteva già da tempo ha voluto che nella bara le mettessero una confezione di Nocciolini «Da portare a San Pietro».
Così la ricorda invece Franco Gastaldo: «Ci sono momenti della vita che non vorresti arrivassero, qualcosa o qualcuno che domani mancherà, un pezzo di una città, una donna che ha lasciato una traccia indelebile della sua vita, una persona conosciuta da molti, stimata da chi ha incrociato con lei momenti di vita. Ma è bastato un attimo perché il presente diventasse passato, e che sul diario della vita di Pina Croce comparisse la parola fine. Oggi serenamente con la sua proverbiale ironia Pina ci lascia, dopo una vita di lavoro nella farmacia, dopo essere stata una parte importante e assidua nella vita di Silvio Croce, suo compagno di tante battaglie, dove il suo impegno nel sociale l’ha portata a essere madrina degli Alpini ai quali ha dedicato tempo e orgoglio, incarnandone lo spirito e il carattere. Io la ricordo ai tempi in cui, dandomi consigli, mi incitava a voler sempre migliorare nel cammino della vita. E la frase “Se vuoi qualcosa devi conquistarla”. La Chivasso che amava, la Chivasso dei tempi che non torneranno più, la ricorderà come una donna che mancherà ad un tessuto sociale nel quale si riconosceva. E’ bastato un attimo perché la sua vita, per quanto in realtà sia sembrata lunga, in fondo sia durata un attimo».