SALUGGIA

Nuove aperture, ci sono 17500 euro di aiuti

L’Amministrazione ha previsto degli incentivi importanti, una parte dei quali destinati alla riqualificazione e ampliamento

Nuove aperture, ci sono 17500 euro di aiuti
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Incentivi a fondo perduto per l’apertura di nuove attività o per la riqualificazione di quelle già esistenti. Sia a Saluggia che a Sant’Antonino.

Nuove aperture, ci sono 17500 euro di aiuti

E’ questo il nuovo provvedimento adottato dall’Amministrazione promosso dall’assessore al commercio Francesco Bernini. Un provvedimento che ha come obiettivo la promozione, riqualificazione e valorizzazione del centro storico di Saluggia, stante la funzione anche sociale svolta dalle attività commerciali nel contribuire ad animare e rendere vitali i centri urbani. Proprio come si legge nel bando, questa misura intende favorire e migliorare l’attrattività dell'offerta commerciale attraverso specifiche azioni ed interventi diretti a favorire l'apertura di nuove unità locali (commerciali, artigianali e turistico-ricettive) nel centro storico e contribuire altresì alla riduzione dei locali sfitti e/o inutilizzati. L’Amministrazione comunale ha approvato una dotazione finanziaria per gli anni 2023 e 2024 di 30 mila euro, 17500 mila per le nuove attività, 12500 per le riqualificazioni.
Nel bando si legge: «Per le nuove apertura l'importo massimo assegnabile per le due annualità è pari ad 3500 euro a fondo perduto mentre per i progetti di riqualificazione di attività esistenti l’importo massimo per le due annualità di 2500 euro a fondo perduto (ristrutturazione dei locali, messa in sicurezza e la creazione di nuovi servizi all'utenza). A consuntivo, in base alle richieste pervenute si potranno utilizzare i residui delle somme non assegnate per compensare eventuali squilibri, rimodulando i massimali».

Chi non lo riceverà?

Leggendo il bando si possono trovare anche criteri di esclusione. Non possono accedervi le attività di scommesse e gioco compresi gli apparecchi automatici (slot), anche nel caso in cui gli apparecchi dovessero essere installati in locali attigui all'attività principale. Nessun fondo nemmeno alle sale gioco e alle attività di «compro oro-argento e preziosi». Escluse anche le aziende che siano sottoposte a procedure concorsuali o liquidazione o che si trovino in stato di difficoltà, che non siano in regola con gli obblighi relativi al pagamento delle imposte e delle tasse, che non siano in regola con gli obblighi relativi al pagamento delle imposte comunali. Nulla a quelle il cui legale rappresentante, o soggetto proponente, si trovi in stato di fallimento, liquidazione coatta, concordato preventivo o che abbia in corso un procedimento per la dichiarazione di una di tali situazioni. E nemmeno a chi non sia in regola con gli obblighi relativi al pagamento delle imposte e delle tasse e anche a chi non sia in possesso dei requisiti morali per l'accesso o esercizio di attività commerciali.

Le indicazioni

«I beneficiari dei contributi assegnati saranno obbligati, pena l'esclusione e la conseguente revoca del contributo concesso ad avviare l'attività di impresa o a trasferire l'attività entro e non oltre 6 mesi a partire dalla data di comunicazione del provvedimento di concessione del contributo. Potranno pervenire eventuali richieste di proroghe dei termini di apertura dei locali, per esigenze straordinarie debitamente motivate, per un periodo non superiore a 3 mesi. - si legge – Inoltre deve mantenere aperta l'attività all'interno dell'area stabilita dal bando per almeno tre anni pena la revoca del contributo e il recupero delle somme erogate precedentemente. In caso di possesso del titolo di proprietà, a non mutare la destinazione d'uso dell'immobile per almeno tre anni.

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