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Sul futuro dell'ospedale di Settimo...ancora nessuna certezza

Il Chivassese guarda con preoccupazione al futuro della struttura

Sul futuro dell'ospedale di Settimo...ancora nessuna certezza
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Se qualcuno ha nutrito una qualche speranza che veramente il 1° giugno si potessero conoscere nuovi e confortanti dettagli sul futuro dell’Ospedale di Settimo si sbagliava di grosso. E oggi anche il chivassese guarda con preoccupazione al suo futuro, considerando che ha sempre avuto un ruolo importante per la lungodegenza.

Ospedale di Settimo...ancora nessuna certezza

Dopo la «doccia fredda», per quanto in qualche modo attesa, della gara d’asta andata deserta lo scorso 17 maggio, i soci della struttura civica di via Santa Cristina si sono ritrovati tutti insieme attorno a un tavolo. Città di Settimo, Asl To4 e Asl Città di Torino. Di fronte a loro? Il Presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore regionale alla sanità Luigi Genesio Icardi.
Dopo l’incontro sono arrivate poche righe di uno stringato comunicato stampa dall’assessorato regionale alla sanità. «Si è svolto questa mattina alla presenza dell’assessore regionale alla sanità, Luigi Genesio Icardi, l’incontro tra i soci pubblici dell’Ospedale di Settimo nel quale sono state valutate le linee di indirizzo per la prosecuzione dell’attività di vendita, secondo le procedure previste dal Codice Civile».
«Successivamente, i soci dell’Ospedale si sono riuniti in Assemblea, fissando una nuova convocazione per il 16 giugno, in modo da svolgere tutti gli approfondimenti di legge necessari per valutare nel dettaglio le ipotesi tecniche percorribili in questa fase». Né una parola di più né una di meno.

Le ipotesi...

Ma adesso al centro dell’attenzione ci sono proprio le ipotesi, che secondo indiscrezioni abbastanza confermate, sarebbero in tutto cinque per proseguire nel percorso sul futuro dell’Ospedale civico di via Santa Cristina. Tra queste ci sarebbe anche quella dell’indizione di una nuova gara d’asta, ma con un margine di tempo più dilatato nel tempo. E non, come accaduto appena poche settimane fa, con un lasso di tempo di poco più di due mesi. Una seconda ipotesi, ancora, sarebbe quella di procedere con una nuova gara, ma con un prezzo ribassato rispetto a gli ormai famosi 50 milioni di euro che fino al 17 maggio avrebbero consentito a un privato di portarsi a casa il «pacchetto completo». Tutte ipotesi, compresa quella che auspicano tutti, della comprensione della struttura di via Santa Cristina all’interno del sistema sanitario nazionale. Un po’ come negli anni scorsi era accaduto con l’Ospedale Valdese di via Silvio Pellico, nel cuore del quartiere San Salvario di Torino. Poi ultima che avrebbe conseguenze terribili sulla sanità territoriale, ci sarebbe anche l’ipotesi di portare i libri contabili in Tribunale. Da qui, evidentemente, si potrebbero aprire scenari poco rassicuranti, tra cui anche quello dell’apertura di una procedura di concordato. Circostanza che, a oggi, tutti vogliono evitare. Un peggioramento della situazione, in questo senso, potrebbe anche rischiare di porre fine alla storia della struttura sanitaria settimese. E per il mantenimento dei servizi sanitari? Cirio e Icardi appena nelle scorse settimane si erano impegnati al loro mantenimento su Settimo. Ma sull’Ospedale? Lo scorso 25 febbraio 2022 una nota di Icardi recitava testuali parole: «Qualora non fosse possibile percorrere queste strade, in particolare quella preferibile da un punto di vista normativo e contabile, la Regione come già detto in passato si farà carico di acquisire la proprietà del bene, ma siamo convinti che l’interesse manifestato da soggetti privati estremamente solidi e di valore rappresenti una opportunità».

Di più non trapela.
E intanto non si ferma nemmeno l’attività del comitato che l’ex sindaco Aldo Corgiat e il segretario di Articolo 1 Sergio Bisacca hanno avviato nel corso delle ultime settimane.

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