RONDISSONE

Ex Scet, il polo logistico è sempre più vicino

Approvata in Consiglio comunale la possibilità di poter innalzare i capannoni sino a 15 metri, il minimo indispensabile per il consenso

Ex Scet, il polo logistico è sempre più vicino
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Il polo logistico che nascerà sulle ceneri della Scet Magnet Wire Srl (la fabbrica che un tempo era leader nella produzione di cavi di rame isolanti per avvolgimenti elettrici) sta diventando sempre più realtà a Rondissone.

Ex Scet, il polo logistico è sempre più vicino

E, anche se il nome dell’azienda che si insedierà al termine dei lavori rimane ancora un mistero (nulla viene detto in merito né dal sindaco Antonio Magnone né dalla sua squadra), quel che è certo è che prosegue l’iter. Tant’è che nel Consiglio comunale di giovedì scorso è stata approvata la variante parziale al Piano Regolatore.

La novità

«E’ necessario approvare la variante perché il proprietario dell’area ha manifestato la necessità di aumentare le dimensioni dei capannoni, alzandoli sino a 15 metri, che il minimo indispensabile affinché un polo logistico venga autorizzato – ha spiegato il sindaco Antonio Magnone (nella foto) nel corso della seduta – Il progetto preliminare naturalmente è stato inviato per avere il parere anche da Città metropolitana e da Arpa. Inoltre, lo abbiamo richiesto anche al Parco del Po e Anas. Vorrei specificare inoltre che la variante è a totale spese dell’acquirente, il Comune non ha speso nulla per questo atto. Inoltre, abbiamo deciso di accettare la variante a patto che questo impianto segua l’iter di costruzione del Pec che obbliga dunque anche ad una valutazione ambientale. Questo iter, più complesso, è però completo e la società ha deciso di autorizzarlo anche si allunga un po’ i tempi. L’azienda è interessata a procedere il primo possibile con la sua realizzazione. Si prevedono tre o quattro mesi per la progettazione di questo Pec che prevede, appunto, un polo logistico da 15mila metri quadrati. Le bonifiche così come le prove dei terreni sono già state effettuate».

Pierino Scapinello, consigliere di maggioranza, ha sottolineato la bontà dell’insediamento anche dal punto di vista occupazionale, perché porterà sicuramente posti di lavori. Favorevole anche il collega di maggioranza Alessandro Sandri che guarda con speranza al futuro: «In questi anni Rondissone sta tornando appetibile dal punto di vista industriale, sono nate e nasceranno nuove attività. E di questo ne può giovare il paese sicuramente».

Inoltre, è stato anche detto che dopo l’abbattimento del mostro (lo scheletro dell’albergo di via XX Settembre), riaprire questo stabilimento sarebbe un grande passo avanti, anche dal punto di vista estetico. Sempre nel corso della discussione del punto è stata annunciata l’apertura di due attività.

Ma l’Amministrazione ha colto l’occasione di questa variante, per apportare un’altra modifica al Piano Regolatore.
«Nell’area di fronte alla Frigeria srl, in via Carpi, ci sono delle aree che abbiamo deciso di sistema – spiega Magnone – Da aree a parcheggio, le abbiamo trasformate in aree di pertinenza così che i proprietari dei capannoni che si affacciano su esse possano comprarli e recintarli».

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