Ambulanza della Croce Verde multata in servizio: presentato ricorso al Prefetto
Si tratta di un mezzo della delegazione di Cavagnolo della P.A. Croce Verde di Murisengo-Valle Cerrina
Un’autoambulanza multata durante un’emergenza sanitaria. È quanto accaduto a Torino nel mese di maggio ad un mezzo della delegazione di Cavagnolo della P.A. Croce Verde di Murisengo-Valle Cerrina.
Ambulanza della Croce Verde multata, la vicenda
I paramedici si erano recati, sirene spiegate, nel centralissimo corso Bolzano a Torino, allertati dalla centrale del 112, per soccorrere una persona in difficoltà. «Non essendoci parcheggi comodi davanti allo stabile da dove eravamo stati chiamati, chi era alla guida dell’ambulanza ha applicato il protocollo d’emergenza e ha accostato vicino ai bidoni dell’immondizia, per evitare eccessivi disagi alla viabilità» - racconta indignato il presidente della delegazione, Massimiliano Clerico - All’arrivo dell’ambulanza, gli ausiliari del traffico della GTT stavano compiendo il loro giro di controllo delle auto in sosta e quando i paramedici sono scesi dall’ambulanza, hanno cercato di non farci fermare, accampando addirittura un ipotetico indennizzo da corrispondere a GTT per il fermo del pullman che era nel frattempo sopraggiunto». Le rimostranze degli ausiliari non potevano però essere accolte, perché il protocollo di emergenza, valido non solo per le ambulanze, ma per tutti i mezzi di soccorso e di pubblica sicurezza, prevede che i mezzi impegnati in attività di soccorso arrestino la propria corsa il più vicino possibile allo scenario di emergenza, in questo caso uno stabile, a prescindere dalla presenza o meno di parcheggi.
Il ricorso
“L’autista ha provato a spiegarlo agli ausiliari del traffico- precisa Clerico - ma non è stato ascoltato ed è stata ugualmente elevata una contravvenzione alla nostra ambulanza”. Una multa di circa 62 euro per violazione dell’articolo 158 del codice della strada- sosta davanti ai cassonetti dei rifiuti urbani- multa che Clerico non ha intenzione di pagare, anzi: «Sono loro che devono pagare noi per il tempo che ci hanno fatto perdere, sia durante quell’intervento sia ora per difenderci».
Clerico, giovedì scorso, ha presentato ricorso al Prefetto di Torino e guarda già con positività all’esito: «Alla fine di questa vicenda, che sono certo finirà bene perché abbiamo rispettato tutti i protocolli - dichiara - chiederò un euro simbolico al Comune di Torino, come indennizzo per il tempo perso a causa dei suoi ausiliari del traffico».