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Per il Pronto era solo un dolore addominale... ma era in peritonite

La donna è stata operata d'urgenza a Torino

Per il Pronto era solo un dolore addominale... ma era in peritonite
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"Almeno mi avessero dato una spiegazione e invece niente. Ho scritto alla Pec dell’Urp dell’ospedale e mi hanno liquidata con un le faremo sapere". Inizia da qui lo sfogo di Sara Innocenti che dimessa dal Pronto Soccorso di Chivasso con la diagnosi di dolore addominale, il giorno dopo viene operata al San Giovanni Bosco di Torino per una peritonite.

Per il Pronto era un dolore addominale ma era in peritonite

"Almeno mi avessero dato una spiegazione e invece niente. Ho scritto alla Pec dell’Urp dell’ospedale e mi hanno liquidata con un le faremo sapere". Inizia da qui lo sfogo di Sara Innocenti che dimessa dal Pronto Soccorso di Chivasso con la diagnosi di dolore addominale, il giorno dopo viene operata al San Giovanni Bosco di Torino per una peritonite.

E’ arrabbiata intanto per tutto il calvario che ha passato e per come è stata trattata, ma soprattutto perché nessuno ha cercato di dare una spiegazione di quanto successo.

L'intervento dell'Asl

Sentito il suo racconto abbiano contattato la direzione dell’Asl per una verifica dei fatti e per cercare di capire quanto successo. La risposta di Franzese, Direttore della Medicina e Chirurgia di Accettazione e di Urgenza Chivasso desta perplessità: «La Signora ha trasmesso la stessa segnalazione all'Asl. Pertanto, è già in corso un'apposita istruttoria e saranno fornite direttamente alla Signora tutte le precisazioni del caso». I fatti risalgono al 10 giugno. Di mesi ne sono passati 2. Che dire una lunga istruttoria. Nell’attesa di capire quanto successo pubblichiamo la lettera della signora.

Il racconto

«In data 10 giugno 2023 mi reco al pronto soccorso dell'ospedale di Chivasso (risiedo a Castagneto Po, quindi Chivasso è l'ospedale di zona) lamentando forti dolori addominali. In loco mi vengono effettuati un prelievo di sangue, una lastra toracica e una palpazione dell'addome. In più mi vengono effettuate una flebo di pantoprazolo e una di paracetamolo, che non alleviano il dolore. Alla visita medica mi viene diagnosticata una coprostasi destra (occlusione intestinale) e, dagli esami del sangue, risulta un'alta presenza di globuli bianchi che, testuali parole del medico "vogliono dire tutto e niente". Terapia: Levolac 2 volte al giorno, e mi si dice che il dolore di stomaco continuerà finché non avrò liberato adeguatamente l'intestino. Alla mia obiezione sul fatto di non aver mai avuto problemi di irregolarità intestinale, mi viene risposto che non vuol dire nulla. Mi dimettono con diagnosi "dolore addominale" (che casomai era l'anamnesi, visto che era il sintomo che avevo denunciato io), e a casa, ovviamente, la situazione non migliora. Sopraggiungono il vomito e la febbre, e il dolore si sposta all'altezza dell'appendicite. Il mio medico curante, visti gli esami, ha subito il sospetto, e mi consiglia di tornare all'ospedale. L'11 pomeriggio quindi, mi reco al San Giovanni Bosco a Torino, spiego i sintomi e vengo subito trattata come sospetta appendicite. Mi vengono effettuate subito una ecografia e una tac con il liquido di contrasto. Devo essere immediatamente operata d'urgenza, infatti mi operano la notte stessa. Morale: appendicite gangrenosa perforata (peritonite) con il rischio di un ulteriore intervento chirurgico per l'asportazione di un pezzo di colon, infezione nell'addome con rischi serissimi per la mia salute (sappiamo bene che di peritonite si può ancora morire), 1 settimana di ricovero e strascichi a non finire. Ora, quello che io contesto all'ospedale di Chivasso, è di non aver fatto tutti gli esami necessari per poter capire che di certo non si trattava di occlusione intestinale...Come si può affermare che i globuli bianchi alti vogliono dire tutto e niente? Lo so io che non sono medico che la presenza di un alto numero di globuli bianchi vuol dire che c'è una infezione in atto...Hanno dimesso una paziente che poteva essere trattata come una normale appendicite facendola finire in peritonite a rischio della vita. E questa cosa la voglio denunciare. Allego anche i reperti medici dei 2 ospedali con date e diagnosi».

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