Scoperti degli affreschi durante i lavori

Durante i lavori di restauro al castello dei Conti dei Biandrate di Foglizzo sono stati riportati alla luce degli antichi affreschi che fino ad ora non si sapeva che esistessero.

Scoperti degli affreschi durante i lavori

Custodi di vicende che abbracciano secoli, questi affreschi sono stati scoperti nel corso degli interventi di restauro che il Comune sta realizzando in queste settimane per valorizzare tale patrimonio pubblico.

«Durante il secondo lotto di lavori dentro a tre stanze sopra l’androne dell’ingresso, quella di Ercole e altre due annesse- spiega il sindaco Fulvio Gallenca- sono venuti alla luce degli affreschi importanti. Nella volta di una stanza, è stato ritrovato un affresco che finora era completamente coperto: esso rappresenta le quattro stagioni. Un ritrovamento che valorizza ulteriormente il nostro castello. Questi lavori sono finanziati da un contributo della Cassa di Risparmio di Torino pari a 36 mila euro nell’ambito del bando  «Restauro Cantieri Diffusi» che sostiene opere di recupero del patrimonio storico, artistico e architettonico del Piemonte e Valle d’Aosta per favorirne la conoscenza e la fruizione da parte di un vasto pubblico. Non appena saranno terminati i lavori di restauro, anche queste stanze verranno aggiunte a quello che è il ciclo di visite attuali al castello».

Le visite

Le visite al castello di Foglizzo si svolgono le domeniche pomeriggio grazie all’adesione alla Rete Museale Ami. Le sue stanze conducono i visitatori in un viaggio a ritroso nel tempo, attraverso affreschi di finezza estrema, sale splendidamente decorate e sotterranei ancora conservati in buono stato. L’amministrazione Gallenca ha perorato in tutti questi anni la valorizzazione di questo bene culturale attraverso i lavori di restauro conservativo delle sue stanze ma pure mediante la messa in sicurezza del suo tetto. Il castello di Foglizzo è di probabile origine tardo-romana, nei secoli i suoi proprietari sono stati i Conti dei Biandrate sino all’Ottocento. La tradizione vuole che un tunnel lo colleghi al castello di San Giorgio Canavese, ma questa resta ancora un'incognita, che, chissà, nel futuro possa anch’essa venire svelata.