il caso

Reddito di Cittadinanza, la situazione non è chiara

A pochi giorni dal taglio, preoccupano i casi di chi si trova in una «via di mezzo»

Reddito di Cittadinanza, la situazione non è chiara
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Che il tema sia spinoso, e potenzialmente «esplosivo» a tutti i livelli, lo si capisce dalla difficoltà che si ha nel cercare (e non ottenere) i dati aggiornali legati al taglio del Reddito di Cittadinanza sia a livello regionale che locale, aggregati anche solo come Centro per l’impiego.

Reddito di Cittadinanza, la situazione non è chiara

Bocche cucite, infatti, sia negli uffici di Agenzia Piemonte Lavoro che nel nuovo grattacielo della Regione Piemonte: i dati ci sono (e visto che mancano due settimane all’ora X non potrebbe essere altrimenti) ma nessuno a quanto pare ha intenzione di farli uscire.
Una partita, quella del Reddito di Cittadinanza, che vede coinvolti solo Regione e Comuni, con i servizi sociali (nel nostro caso il CISS guidato da Antonio Barillà) costretti al ruolo di semplici osservatori.
Sul loro capo rischia comunque di cadere una nuova tegola come quella (per il CISS si tratta di una batosta da quasi un milione di euro) legata alla modifica delle soglie Isee per i contributi alle famiglie per le RSA.

Ma questa, è un’altra storia.

Il caso

«Prima della pausa ferragostana - aveva dichiarato lo scorso 16 agosto l’assessore regionale al lavoro Elena Chiorino - nell’incontro tra il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Calderone e gli Assessori regionali, abbiamo chiesto di poter avere i dati dei percettori di RDC con pagamento sospeso a fine luglio 2023.
Lo scopo della richiesta è quella di agevolare l’individuazione delle platee che potranno usufruire da settembre di una delle due misure sostitutive del reddito di cittadinanza. A partire dal prossimo primo settembre, la platea degli attivabili al lavoro potranno infatti beneficiare del “Supporto alla formazione e lavoro” a condizione che siano inseriti in un percorso di politica attiva del lavoro. Per agevolare questo processo, già a partire da metà luglio, ho attivato Agenzia Piemonte Lavoro affinché gli ex beneficiari di reddito, tramite i Centri per l’Impiego distribuiti sul territorio, vengano assistiti prontamente nell’accesso alla nuova misura ed al relativo sussidio di 350 euro mensili, per dodici mesi. Anpal ha inviato i dati circa un’ora fa e proprio in questo momento è in corso un coordinamento tecnico della Regione Piemonte affinché i Centri per l’Impiego possano procedere celermente con l’aggiornamento dei patti personalizzati di servizio e definire il percorso di politica attiva, finanziato anche attraverso il programma GOL.
Insomma siamo pronti a fare la nostra parte nell’esercizio delle nostre prerogative, competenze e responsabilità evitando l’inutile insorgere di qualunque tensione sociale».
Tiziana Siragusa, assessore al welfare del Comune di Chivasso, spiega che a Palazzo Santa Chiara si aspetta «Il mese di settembre per meglio capire quale sarà realmente la situazione derivante dalla sospensione del Reddito di Cittadinanza per i cittadini cosiddetti occupabili.
Dopo il primo assalto agli Uffici del Consorzio da parte dei percettori del RDC, in seguito all'invio del famoso Sms, e dopo le prime preoccupatissime telefonate e richieste di incontro all'Assessorato in cui le persone delineavano per se stesse e per le loro famiglie un futuro drammatico, creando, naturalmente allarme anche negli Enti, la situazione, per il momento, è sotto controllo.
Gli iter di presa in carico da parte del Centro per l'Impiego sono iniziati e sappiamo non essere tantissime le persone che hanno avviato questo percorso. Qualcuno ha trovato un'occupazione e questo ci fa bene sperare, anche se il maggior timore è rivolto a coloro, donne e uomini, che sono nella "via di mezzo".
Per meglio spiegare, chi ha un'invalidità inferiore al 67 per cento, per esempio, non sufficiente a rientrare nella percezione del Reddito ma neppure, a trovare un'occupazione qualsiasi.
Sappiamo anche, però, che la Regione ha emanato bandi che vanno proprio nella direzione di sostenere l'occupabilità delle persone fragili, disoccupati e disabili.
Da parte dell'Amministrazione comunale vi è la massima attenzione a questi casi e per tale ragione, dai primi giorni di settembre sarà cura dell'Assessorato sia partecipare ai bandi regionali sia organizzare incontri con gli Enti preposti, Consorzio e Centro per l'Impiego, e con i Sindacati.
Questo per non farsi trovare impreparati all'arrivo di un autunno che potrebbe essere "caldo", per fare il punto e tenere la situazione sempre sotto controllo, per essere presenti e aiutare tutti coloro che hanno bisogno».

L'intervento di Pentenero

«Come sempre succede in questo Paese - aggiunge l’assessore al lavoro del Comune di Torino Gianna Pentenero - non riusciamo a pensare che le cose possano e debbano essere migliorate, anche quelle fatte dal Governo precedente. Ogni Paese Europeo ha una modalità di sostegno al reddito per le persone più fragili, mentre in Italia ogni volta pretendiamo di ripartire da zero. Penso si debba lavorare per correggere e migliorare e soprattutto controllare.
Da luglio ad oggi non è cambiato molto, se non le indicazioni dell'Inps per coloro che possono accedere ai percorsi di formazione con un reddito aggiuntivo di 350 euro. Mancano le piattaforme per la gestione degli incroci tra Centri per l'impiego e servizi sociali, e ovviamente le fasce più in difficoltà bussano alle porte dei Comuni».

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