la storia

Negato ingresso al parco gratis a bimba disabile perché non ha i documenti con sè

Asia, però, è gravemente malata dalla nascita, non c'è bisogno di un certificato

Negato ingresso al parco gratis a bimba disabile perché non ha i documenti con sè
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Negato all'ingresso al parco gratuitamente perché non ha i documenti dell'invalidità con se.

Negato l'ingresso al parco gratis alla bimba disabile

Sin da quando Asia era piccolina, i suoi genitori hanno lottato per lei affinché avesse gli stessi diritti dei suoi coetanei nonostante la grave patologia cerebrale.
E proprio per tutelare e dare un futuro migliore a lei e ai bimbi come lei, Ylenia e Davide hanno creato l’associazione «Aiutiamo la stella a brillare» con sede a Verolengo.
Di anni, da quel giorno ne sono passati, ma questi due genitori continuano a trovare ostacoli. L’ultimo, in ordine cronologico, è quello vissuto durante le vacanze estive, più precisamente nel parco divertimenti di «Mirabilandia».
Ylenia e Davide insieme ad Asia e ai suoi tre fratelli avrebbero voluto trascorrere qui una giornata in spensieratezza e allegria ma qualcosa è andato storto.

Il caso

«Era il 9 agosto – racconta Ylenia – e ci siamo presentati alle casse del parco divertimenti di Mirabilandia. Arrivati, pensavamo di poter accedere con l’ingresso omaggio per lei e quello ridotto per me, che sono la sua accompagnatrice oltre ad ottenere il salto code. Ma così non è stato perché non avevo con me la documentazione comprovante tale disabilità. Ma Asia è evidente che sia disabile: non parla, non cammina (ha una sedia a rotelle impossibile da non notare, ndr), ha un ritardo mentale molto grave oltre a soffrire di crisi epilettiche. Insomma, Asia non può vivere senza una persona che si prenda cura di lei ogni momento. Neanche di fronte ad Asia, la situazione è cambiata. Mi hanno ripetuto che avevano la necessità di leggere, perché senza la documentazione non possono assumersi la responsabilità dell'emissione di un biglietto ridotto ed uno gratuito.
Così, per non rovinare la giornata alle sorelle e al fratellino di Asia, ho pagato i biglietti interi per me e per lei. E siamo entrati. Il risultato è che non avendo nemmeno il salta coda, abbiamo pagato per non effettuare nemmeno una giostra io e lei. Già, perché senza quel pass, voleva dire tenere Asia in piedi per oltre un’ora per attrazione: impensabile».
Una storia che ha colpito centinaia e centinaia di persone quella di questa famiglia di Verolengo.

L'intervento di Mirabilandia

La direzione Mirabilandia interviene sulla questione: «Comprendiamo il dispiacere e la delusione per la mancata concessione delle agevolazioni di ingresso. Tuttavia, il personale alla cassa ha agito applicando correttamente le norme previste, che sono a tutela delle persone che entrano a Mirabilandia.
La certificazione richiesta non è una pura formalità: purtroppo il Parco registra con rammarico, numerosi tentativi di aggirare le norme in buona ma spesso anche in cattiva fede. Non è quest’ultimo il caso di specie, tuttavia le regole per definizione sono generali per comprendere qualunque caso e fattispecie e quella certificazione è una garanzia che tutela in primis proprio la persona che ne è titolare.
Le regole sono ben pubblicizzate dal Parco e rese note prima dell’accesso, pertanto non è possibile lasciare discrezionalità al personale della struttura per stabilire chi di volta in volta abbia diritto all’accesso gratuito al Parco o alle singole attrazioni. Non c’è da parte nostra alcun fine discriminatorio né tantomeno di risparmio ma di equità: fare eccezione anche solo una volta significa violarle con il risultato di vanificarne la presenza a beneficio di tutti gli aventi diritto.
Il Parco di Mirabilandia ospita annualmente centinaia di famiglie con persone diversamente abili e la fruizione delle proprie attrazioni da parte di ospiti con disabilità è oggetto di grande attenzione da molto tempo in collaborazione con Enti nazionali e internazionali e con associazioni».

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