Tagliati degli alberi sulla sponda del Po
Legambiente: «Procedete alla rinaturazione delle due sponde»
Dura reprimenda di Legambiente all’amministrazione comunale del sindaco Castello responsabile di aver abbattuto alcuni alberi all’interno del Parco Fluviale del Po.
Tagliati degli alberi sulla sponda del Po
Denunciamo pubblicamente questo modus operandi. Scrivono infatti: «Nella più totale assenza di comunicazioni ai cittadini chivassesi, l’amministrazione comunale ha abbattuto due rari esemplari di olmo e numerosi pioppi bianchi, tra cui uno maestoso, che si trovavano sulla sponda sinistra del Po, all’interno del parco fluviale. Sicuramente l’amministrazione avrà effettuato le doverose perizie fitostatiche, da cui sarà risultato che tutti questi alberi erano da abbattere. Suscita qualche perplessità la coincidenza che proprio in quel punto dovrà essere realizzato l’imbarcadero, previsto nel progetto di riqualificazione del parco del Sabiuné».
Il progetto Sabiunè
Fanno presente che nel progetto esecutivo del Sabiuné si dice esplicitamente che il progetto “ha la volontà di difendere l’integrità dei siti” e “Per quanto riguarda l’imbarcadero… dal punto di vista della flora non si abbatterà alcun albero”.
«Questa disposizione - sottolineano - viene già contraddetta nella successiva relazione di incidenza relativa all’imbarcadero stesso, dove si dice che saranno abbattuti i due esemplari di Ulmus laevis presenti nel sito, classificati in classe di rischio C/D, classe che di per sé non implica l’abbattimento degli alberi che ne fanno parte, ma la messa in sicurezza degli stessi. Nella realtà poi, si è andati anche oltre, abbattendo il filare di pioppi bianchi che rappresentava l’unica presenza arborea lungo quel tratto di riva».
Le richieste di Legambiente
Legambiente ricorda che gli alberi sono una risorsa preziosa per il contrasto al cambiamento climatico.
«Crediamo quindi che un’amministrazione comunale responsabile e sostenibile - dicono - debba fare di tutto per salvaguardare la natura esistente curandola se necessario, ampliandola e non rimuovendola.
Tutto questo dopo che, soltanto qualche settimana fa, in un’intervista rilasciata ai giornali locali, l’assessore Debernardi aveva ribadito l’impegno dell’amministrazione a non tagliare più alberi, ma ad aumentare il numero di quelli presenti sul territorio comunale, sull’esempio del racconto dell’uomo che piantava gli alberi, di Jean Giono, “la storia di un pastore che, con impegno costante, riesce a riforestare da solo un'arida vallata ai piedi delle Alpi francesi nella prima metà del XX secolo. Noi – ha concluso Debernardi - vogliamo riconoscerci in questo vecchio e saggio pastore”».
Il Circolo Legambiente è profondamente convinto che, di fronte ai disastri sempre più frequenti provocati dal cambiamento climatico in atto, i Comuni debbano farsi carico di elaborare dei progetti che si adattino alla natura esistente nei luoghi di destinazione delle opere e non viceversa, considerandola come elemento di vita, determinante per il mantenimento dell’equilibrio ecosistemico, e non come semplice arredo urbano. Aumentando il verde, prendendosene cura e non rimuovendolo.
«Per questo, a parziale compensazione - aggiungono - del verde andato perso a causa di questo progetto, chiediamo all’Amministrazione chivassese:
- Di rendere pubblici, se ci sono, il censimento degli alberi e degli spazi verdi esistenti sul territorio comunale e il regolamento del verde pubblico e privato, strumenti indispensabili per una corretta gestione del patrimonio naturalistico urbano. Se il Comune non si fosse ancora dotato di tali strumenti, si chiede di programmarli al più presto, anche con la collaborazione dei cittadini .
- Di dotarsi di un piano del verde urbano, che tenga anche conto delle mutate condizioni climatiche, per programmare e gestire un sistema il più possibile continuo di aree verdi interne collegate con quelle esterne, coinvolgendo associazioni e gruppi di residenti nella riqualificazione e manutenzione delle stesse.
-Di procedere alla rinaturazione delle due sponde del fiume Po e degli altri corsi d’acqua presenti sul territorio comunale, che in molti tratti si presentano quasi prive di vegetazione, anche in attuazione dei piani di gestione della vegetazione perifluviale, elaborati dall’AIPO e dalla Regione per la manutenzione e riqualificazione della fascia perifluviale e la mitigazione del rischio idraulico e per la realizzazione di corridoi ecologici e oasi verdi urbane.