POLITICA

«Contributo da mille euro per un evento riservato ai tesserati, perché?»

Il gruppo d’opposizione di Lauriano ha presentato un’interrogazione al sindaco

«Contributo da mille euro per un evento riservato ai tesserati, perché?»
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«Quali sono i criteri con cui la giunta comunale assegna i contributi alle associazioni del paese?». E’ questa l’interrogazione presentata dal gruppo consiliare di minoranza «Lauriano e Piazzo Domani». A dare lo spunto è stato un contributo di mille euro assegnato per un evento con accesso riservato ai tesserati Arci.

«Contributo per un evento riservato ai tesserati, perché?»

«Teniamo a precisare che consideriamo molto positiva e lodevole l'organizzazione di eventi sul nostro territorio, compreso il “Bun’Bal Fol 2023” svoltasi nell’area polivalente - dicono i consiglieri Renato Dutto, Graziano Bronzin e Sabino Fusco, che hanno presentato una dettagliata interrogazione al sindaco Mara Baccolla - Riteniamo che le iniziative debbano sempre essere aperte a tutta la popolazione interessata a partecipare. Senza alcuna distinzione legata al tesseramento ad un'associazione o ad un'altra, perché in tal caso si configura indubitabilmente come una festa privata. Del tutto legittima, ma privata. E perché allora concedere un contributo ed il patrocinio ad una festa con accesso limitato ai tesserati? Con delibera della Giunta comunale n. 61 del 9 agosto 2023 è stata "riconosciuta la valenza delle iniziative" proposte dall'Associazione Ballauriamo Aps, alla quale è stato concesso un contributo di mille euro, per l’organizzazione della manifestazione “Bun’Bal Fol 2023”».

Dutto, Bronzin e Fusco rilevano: «Il Regolamento per la concessione dei contributi del Comune di Lauriano prevede, all'articolo 2, che l’Amministrazione comunale, ai fini della concessione dei contributi, valuta gli scopi, i destinatari e la rilevanza dell’iniziativa, mentre l'articolo 5 stabilisce che occorre tenere conto della validità e rilevanza dell’iniziativa o manifestazione in rapporto ai fini istituzionali dell’ente e alla promozione e valorizzazione di attività di natura sociale, culturale, ricreativa, sportiva, turistica, tradizionale e folkloristica atta a soddisfare i bisogni della comunità locale e/o a promuovere l’immagine».

Nell'interrogazione, i consiglieri chiedono: «Quali sono i criteri con cui vengono accordati i contributi alle associazioni. La concessione di mille euro ad un evento concepito per non essere aperto al pubblico non sembra infatti rientrare nei criteri precisati dal "Regolamento per la concessione dei contributi", perché non soddisfa i "bisogni della comunità locale", ma soltanto dei tesserati ad un'associazione» ed inoltre vogliono sapere: «Se per l'utilizzo del Salone Polivalente e dell’area circostante, in gestione alla Pro Loco gli organizzatori dell'evento abbiano corrisposto una tariffa, chi ha organizzato il servizio di catering, e anche copia del Piano di sicurezza e da chi è stato finanziato (considerato che per altre associazioni del paese è stato richiesto di occuparsi in proprio di adempiere alla normativa di sicurezza)».

«Qual è la differenza tra l'evento finanziato dal Comune ed una festa di carattere privato, anche se in corso d'opera, all'ultimo minuto, mentre in paese montava la polemica da parte di cittadini ed anche esponenti di associazioni, risulta sia stato deciso di aprire al pubblico, ma senza informare adeguatamente la cittadinanza; circostanza, questa, che conferma l'evidente imbarazzo dell'Amministrazione in merito a questa vicenda. - Proseguono i consiglieri - Alcuni cittadini ci hanno riferito di non aver potuto accedere ed altri di esser stati allontanati dall’area dell’evento. Riteniamo che chi amministra il Comune debba utilizzare le poche risorse a disposizione in modo equo e con ragionevolezza, tenendo conto di tutte le esigenze e seguendo dei criteri trasparenti e non clientelari. Dei genitori ci hanno detto che con mille euro il Comune avrebbe potuto garantire il servizio di scuolabus nella prima settimana di lezioni, quando invece in parecchi sono stati costretti a prendere ferie e permessi per il trasporto dei figli a scuola. Per la prima volta in tanti anni, gli allievi sono stati infatti lasciati a piedi».

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