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Giuseppe Nigro, giovane papà travolto da un camion

E' morto poco prima di raggiungere la sua sede lavorativa e tornare a casa

Giuseppe Nigro, giovane papà travolto da un camion
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Gli mancava poco meno di un’ora di lavoro prima di tornare a casa dalla sua famiglia, prima di rientrare nella sua abitazione di Cigliano e riabbracciare la sua compagna Alice e le sue figlie. Ma Giuseppe Nigro a casa non è più tornato perché intorno alle 6 di lunedì scorso (25 settembre), mentre viaggiava sulla sua auto nel territorio di Arborio, è stato travolto da un camion che lo ha schiacciato. Per lui i soccorsi, giunti immediatamente su quel tratto della provinciale 594, sono stati vani.

Giuseppe Nigro, giovane papà travolto da un camion

Il personale dei Vigili del Fuoco, a partire dalla prima squadra dal Comando di Vercelli intervenuta nelle immediatezze dell'evento, e con il supporto del personale NBCR dello stesso comando, in aggiunta alle autogrù dei comandi di Torino e Novara, oltre che del Nucleo NBCR Travasi Sostanze Pericolose del comando di Torino, hanno operato per il soccorso delle vittime coinvolte e successivamente per la salvaguardia ambientale e per il ripristino delle condizioni di sicurezza. Le operazioni delle squadre sono durante per l’intera giornata, erano le 23,30 quando la strada è stata liberata e dunque riaperta anche al traffico.

Un drammatico incidente

Un drammatico incidente costato la vita ad un giovane papà che su quella strada stava lavorando perché stava svolgendo gli ultimi controlli, era un vigilante, prima di fare ritorno a Quinto Vercellese, sede dell’azienda per la quale operava.
Ora di Giuseppe rimangono i mille ricordi, quelli di gioventù quando viveva a Livorno Ferraris, paese dove abitano tutt’ora i suoi genitori, e dove lo ricordano tutti con profondo affetto. Quel ragazzo grande sempre pronto alla battuta, a divertirsi con gli amici. Quel ragazzo che sino a pochi anni fa aveva svolto anche il servizio di Protezione civile a Saluggia con l’amico Donato Cazzato con il quale da un anno condivideva anche il lavoro.
Già perché Giuseppe era stato assunto da quasi un anno dall’azienda Fidelitas, a novembre avrebbe avuto il rinnovo del contratto. Un lavoro che piaceva al 38enne che nel suo passato aveva svolto diverse attività. Aveva lavorato per Amazon, al servizio spedizioni in Sorin e poi ancora come autotrasportatore. Non aveva mai rinunciato a nessun lavoro, non aveva mai detto di no a nessuno perché l’importante per lui era poter mantenere la sua famiglia.

Era una persona speciale...

Era una persona speciale come ricordano gli amici Renato, Donato, Filippa e Carmela: «Carissimo nostro amico Beppe, non avremmo mai immaginato di doverti dire addio così. Vogliamo ricordarti come tu eri: di compagnia, allegro, sorridente, scherzoso e sempre pronto con la tua battutina. Eri un uomo disposto a fare la qualunque cosa per la tua famiglia, soprattutto con le tue adorate bimbe. Noi non ti dimenticheremo mai, continueremo a fare le nostre cene con la tua Alice e le tue bimbe... e anche con te perché sappiamo benissimo che tu da lassù ci sarai sempre con noi, lì a ridere e a scherzare. Veglia e dai tanta forza ad Alice e alle tue piccole, a noi amici. Ricordati che per noi non è un addio ma un arrivederci».

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