la situazione

Spacciano droga accanto al MoMe a Chivasso

Un giovane immortalato mentre prepara dosi hashish

Spacciano droga accanto al MoMe a Chivasso
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Un giovane viene immortalato accanto al MoMe, mentre è chinato sul cemento, spezza un panetto di hashish pronto a pesare la dose su un bilancino di precisione.

Spacciano droga accanto al MoMe a Chivasso

Ormai sette anni fa, quando su queste pagine scrivevamo dell’uso di sostanze stupefacenti nei pressi della biblioteca civica MoviMente, le «anime belle» del centro sinistra chivassese avevano gridato allo scandalo.
Non per stigmatizzare le «canne» a pochi metri dai libri, ma accusando il giornale di mistificare la realtà, gettando fango sul tempio della cultura inaugurato un paio di anni prima dal sindaco Libero Ciuffreda.
Ne è passato di tempo da allora, e non si contano i blitz dei carabinieri finalizzati a contrastare lo spaccio e il degrado in quel fazzoletto di asfalto e terra compreso tra la biblioteca, l’ex Movi (da poche settimane restituito alla cittadinanza dopo importanti lavori di ristrutturazione), i binari e il polo scolastico di via Paleologi.

Al MoMe sono stati più volte segnalati Denunce, arresti, risse

Denunce, arresti, risse, le pagine di cronaca sono piene di episodi avvenuti proprio all’ombra del MoMe, con buona pace di chi preferirebbe nascondere la polvere sotto il tappeto.
Nel caso che stiamo per raccontare, però, è una fotografia a fissare quanto accade davanti alle finestre del MoMe, in quello spazio nascosto che si trova ad est della biblioteca. Pochi metri quadrati in cui si diventa quasi invisibili, diventati il luogo perfetto per confezionare le dosi di stupefacenti (principalmente hashish e marijuana, ma è stato sequestrato anche del crack) poi rivendute ai ragazzini che affollano piazzale 12 Maggio 1944.
Nell’immagine, scattata da uno studenti dai locali del MoMe, si vede chiaramente un ragazzino mentre, chinato sul cemento, spezza un panetto di hashish (no, non è cioccolato) pronto a pesare la dose su un bilancino di precisione, non proprio l’oggetto con cui una persona normale esce di casa per andare a scuola o al lavoro.
Quel che sia successo «dopo» possiamo solo immaginarlo: secondo i testimoni, la dose sarebbe stata passata a una ragazzina poi svanita tra i coetanei in direzione della stazione ferroviaria.
Un altro luogo di nessuno, soprattutto nel pomeriggio, al centro di un dibattito anche politico che però, ad oggi, non ha portato a nulla.

Situazione preoccupante

Che il fenomeno dell’uso di droghe sia in aumento tra i giovanissimi lo conferma anche la «Relazione Annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze 2023» (dati raccolti nel 2022), inviata ai Presidenti di Camera e Senato da Alfredo Mantovano, Segretario del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana e Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica.
«Il fenomeno analizzato da un punto di vista dei consumi - si legge - appare in aumento sia nella fascia 18-64 anni sia nella fascia 15-19 anni. Rispetto al 2021 preoccupa soprattutto l’ incremento dei consumi nella fascia giovanile che passa dal 18,7% al 27,9%.
Nei dati di quest’anno da segnalare in particolare la persistenza di una alta prevalenza di uso di cannabinoidi sintetici e delle NPS che nel loro complesso rappresentano circa il 10% dei consumi. Sostanze queste “di nuova generazione” che hanno come fonte principale di acquisto il mercato del web. Ulteriore dato che colpisce è l’uso di psicofarmaci (SPM) riportato nella fascia 15-19 anni al 10,8% (nel 2021 era di 6,6%) La tendenza generale, all’interno di questo contesto d’uso, per quanto riguarda purezza e prezzo, è quello dell’aumento della media di principio attivo per l’hashish con una contemporanea riduzione del prezzo. A fronte di questo macro tendenza, dal punto di vista della salute, si registra un aumento generale dell’utenza sia dei servizi pubblici sia delle comunità terapeutiche, oltre che un contemporaneo aumento degli accessi al Pronto Soccorso e dei ricoveri dovuti a problematiche droga-correlate. Si registra inoltre anche un aumento delle diagnosi di infezione da HIV e AIDS (in forma tardiva)».
Anche «La cocaina continua ad essere una delle sostanze più presenti nel mercato delle droghe in Italia, con un flusso di sostanza proveniente in prevalenza via mare dai Paesi di produzione sudamericani: negli ultimi quattro anni i quantitativi intercettati nel nostro Paese sono passati da circa 3 tonnellate e mezzo (2018) a oltre 26 tonnellate di sostanza sequestrata, il 77% delle quali presso le aree doganali marittime. A fronte di una maggiore diffusione nel territorio non è cambiata nel tempo la concentrazione media (70%) di principio attivo rilevata nei campioni di sostanza analizzati. Stabili anche il costo medio al chilogrammo a livello del narcotraffico (38.300 euro) e il prezzo sul mercato della strada, dove un grammo di sostanza costa in media 83 euro. La spesa per il consumo stimata nel 2022 rappresenta poco meno di un terzo della spesa generale attribuita all’acquisto di sostanze stupefacenti e si aggira intorno ai 5 miliardi di euro. Tornano a crescere anche i consumi fra i giovanissimi (15-19enni): nel 2022 circa 44.000 studenti (ossia il 2% della popolazione studentesca) ne riferiscono l’utilizzo. Sono mezzo milione le persone tra i 18 e gli 84 anni (1,1%) che ne hanno fatto uso nel corso dello stesso anno rendendo evidente che la cocaina resta una delle sostanze stupefacenti più diffuse nel Paese, dato confermato anche dalle analisi delle acque reflue».

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