Donbass: reclutava miliziani?
La donna è originaria di Montanaro
Si sta svolgendo nelle aule del Tribunale di Brescia il processo che vede imputata Romana M., 67 anni, originaria di Montanaro, coinvolta secondo gli inquirenti nell’arruolamento di «foreign fighters» italiani inviati nel Donbass, nel 2015, per combattere contro l’Ucraina accanto alle forze Russe. L’accusa, ad ora presunta, è di arruolamento con finalità di terrorismo.
Donbass: reclutava miliziani?
La donna, per anni residente a Gussago e ora a Ivrea, nega con forza le accuse, anche se davanti ai magistrati avrebbe pronunciato moltissimi «non ricordo».
Tre i presunti mercenari che sarebbero stati arruolati dalla donna: Roberto F. (59 anni, di Cuneo, ex guardia giurata alla Decathlon e autotrasportatore notturno) Luigi S., 55 anni, di Modena, e Federico C., di Rho.
La ricostruzione
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, una volta arrivati a Donetsk i tre si sarebbero messi in contatto con Andrea P., di Lucca, neofascista e capo ultrà, per essere arruolati e combattere.
Dopo aver cambiato idea i tre tentarono di tornare in Italia, rimanendo però a lungo bloccati in Ucraina. Una volta rimpatriati, dissero di essere andati in Ucraina per «aiutare i bambini».
Resta da capire cosa sia effettivamente successo in Ucraina, dato che i tre avrebbero dichiarato di essere andati sì nel paese straniero, ma per lavori «umanitari», non per combattere.