«La scuola primaria dedicata al maestro Bertolo, la media a Iqbal Masih»
Il Consiglio d’Istituto aveva deliberato nei mesi scorsi, ora si aspetta l’ok degli Enti superiori
Era lo scorso anno scolastico quando il mondo scuola aveva proposto all’Amministrazione comunale del sindaco Massimo Rozzino l’intitolazione della scuola primaria e media di Torrazza Piemonte.
Intitolazione scuola
Una proposta che era stata ben accolta dal sindaco tant’è, che proprio attraverso le colonne del nostro settimanale l’aveva definita «un’idea interessante». E anzi aveva anche aggiunto che «in questo processo decisionale sarà coinvolto il mondo scuola dunque la dirigente e le insegnanti. Ma anche gli studenti. E chissà che non si possa anche proporre proprio un concorso di idee tra gli studenti di questi due ordini di scuola». E dunque, in maniera silenziosa il lavoro è proseguito. E anche se la cerimonia non è stata possibile organizzarla in occasione del centenario, ci si augura di poterla effettuare nell’anno nuovo. Già, perché mancano ancora i pareri positivi degli Enti superiori. Ma l’iter è già stato avviato.
Le scelte
«Il Consiglio d’Istituto ha deliberato nei mesi scorsi - spiega la presidente Serena Bucci - I nomi scelti, dopo un confronto, sono stati quello del maestro Marco Bertolo (papà della maestra Alda) per la scuola primaria mentre quello del giovane Iqbal Masih per la media.
Si è scelto il nome di Bertolo perché è un torrazzese che ha insegnato a moltissimi studenti a Torrazza. E’ stata una personalità importante che ha anche scritto molte canzoni. Ci sembrava giusto assegnare questo riconoscimento ad un nostro concittadino. Una scelta che è stata discussa perché le insegnanti avevano proposto altri nominativi.
Il nome di Iqbal Masih ha un significato ulteriormente molto importante. Con questa scelta si vuol fare comprendere ai giovani che ci sono ragazzi, proprio come Iqbal Masih, che hanno dato la propria vita per la libertà. Che hanno lottato in quel che credevano, ma che sono morti per questo ideale. E’ giusto che questi ragazzi capiscano che c’è chi è meno fortunato, che ci sono bambini e giovani che vivono in condizioni difficili. E’ giusto che comprendano e crescano, che maturino e capiscano quanto sono fortunati».
Ora non resta che attendere che le autorità superiori approvino quanto proposto dal Consiglio d’Istituto che, occorre ricordare, è formato dai rappresentanti dei genitori, del personale scolastico e della insegnanti.