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Polo logistico «vendesi»

Sul sito della società un video «emozionale». Ma ad oggi, all’ex Lancia, nemmeno una ruspa

Polo logistico «vendesi»
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«La prossima settimana vedrete i primi mezzi in cantiere». Di settimane da questo messaggio ne sono passate quasi tre, ma di operai nell’area dell’ex Polo Lancia di Chivasso non ne abbiamo anfora visto nemmeno uno...

Maxi polo logistico

Il tema è il progetto del maxi polo logistico targato APRC Group, la società francese guidata da Karim Abdellaoui che in città ha promesso di realizzare una piattaforma da 128 mila 143 metri quadrati.
Nei mesi scorsi è sì partito l’abbattimento degli alberi e degli arbusti che avevano invaso i piazzali lungo la Provinciale per Mazzè, ma della «bonifica» vera e propria non vi è ancora traccia. Si tratta della demolizione e dello smaltimento della vecchia linea ferroviaria che collegava l’ex lancia alla Torino - Chivasso (traversine e massicciata che devono essere rimossi, stoccati e smaltiti in apposite discariche secondo le procedure di legge), lavori che dovrebbero durare due o tre mesi.
Per il Comune, l’avvio dei lavori sarà a gennaio.

Intanto, però, sul sito della collegata KSI (società del Gruppo APRC che si occupa di sviluppo immobiliare) è apparso l’annuncio legato alla vendita (sulla carta ovviamente) del Polo Logistico, quei famosi 128 mila 143 metri quadrati (116 mila 892 di depositi e 10 mila 809 di uffici) che saranno proposti in lotti minimi di 12 mila. Dalla scheda si ricavano alcune informazioni: altezza libera sotto trave di 11 metri; 19 locali di scarico; 114 banchine; 1144 parcheggi per veicoli leggeri e 15 per i mezzi pesanti; pannelli fotovoltaici sul tetto a copertura di tutti gli edifici (possibilità di consumo diretto). I contatti sono quelli di Jean-Marie Guillet, Direttore Sviluppo Immobiliare Europa.

Oltre alle varie immagini che svelano il futuro volto del Polo Logistico, APRC ha realizzato anche un video «emozionale» che mette nero su bianco il previsto assetto della viabilità a servizio della piattaforma che cambierà il volto della città.
Accanto al percorso che, come noto da tempo, corre accanto al parco commerciale, i progettisti hanno infatti indicato un «Piano B» che porterà i camion lungo la Statale 26 fino alla rotatoria di via Cene (verso Boschetto) per poi deviare sulla SP81 in direzione di Betlemme.

Un «problema» non da poco, dato che quel tratto di strada, fino al cavalcavia sulla Torino Milano, è talmente stretto da non avere nemmeno una linea di demarcazione tra i due sensi di marcia.
Inutile dire cosa potrebbe accadere in caso di passaggio di decine, o centinaia, di mezzi pesanti.

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