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Bianchini e Mirabella nominati Cavallieri

L’Ordine al Merito della Repubblica al fondatore della Simpro e al presidente della Hope

Bianchini e Mirabella nominati Cavallieri
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Anche se l’onorificenza a firma del Presidente Sergio Mattarella ha la data di giugno, si è svolta giovedì 14 dicembre in Prefettura, a Torino, la consegna del cavalierato dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana a due persone che si sono particolarmente distinte nel lavoro e nel sociale.

Bianchini e Mirabella nominati Cavallieri

Si tratta di Giulio Bianchini, nel 1986 fondatore della SIMPRO (Sistemi Macchine Produzione) di Brandizzo e socio del Rotary Club di Chivasso, e Giovanni Mirabella, Brigadiere Capo dell’Arma dei Carabinieri in servizio al Comando Tutela Lavoro di Torino e presidente della «Hope Running Onlus», che considera lo sport come uno strumento di inclusione sociale.

Imprenditore visionario, con sempre accanto i figli Gianluca e Giorgia e la moglie Rosa, in un periodo di crisi (tra pandemia, guerra e aumento dei costi delle materie prime), Bianchini ha avuto il coraggio di investire in un nuovo stabilimento (sulle ceneri dell’ex Mercatone) raggiungendo vette di eccellenza che poche aziende (anche fuori dal territorio) possono vantare. Una famiglia di 250 dipendenti, macchinari modernissimi, una «officina» tirata a lucido in cui si progettano e realizzano macchinari richiesti dalle più grandi aziende del settore automotive e ferroviario per testare ogni componente, dai cambi alle batterie che equipaggeranno i prossimi modelli.

Mirabella, già in servizio presso la Caserma di Chivasso, con la sua associazione negli anni ha firmato una serie di eventi che sono rimasti nella storia della città, come il Trail delle Colline che nel 2024 vedrà la sua sesta edizione. Nel periodo del Covid, con gli Amici dei Vigili del Fuoco, la Lilt e la Croce Rossa, si era occupato della distribuzione di mascherine e attrezzatura monouso, donando poi giocattoli per un valore di 30 mila euro ai reparti di pediatria degli ospedali piemontesi e alle case famiglia. In prefettura, era accompagnato dai suoi famigliari.

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