Flash mob per ricordare Andrei, il bimbo morto sui binari VIDEO
«Chi aveva il dovere di garantire l'incolumità del minore dovrà risponderne»
Oggi, sabato 27 gennaio, l'associazione nazionale Graziani Adelina si schiera per ricordare Andrei, il bimbo morto a Verolengo.
Flash mob per ricordare Andrei
Oggi, sabato 27 gennaio, l'associazione nazionale Graziani Adelina si schiera contro la malasanità e a sostegno dei diritti umani.
Proprio in questo momento si sta svolgendo il presidio davanti alla comunità Mafalda di frazione Borgo Revel di Verolengo per ricordare il dolore e la sofferenza del piccolo Andrei che «ha trovato la morte per cercare la libertà che gli era stata tolta». Presenti Riccardo Ruà presidente e la sua vice, Rachele Sacco.
«Chi aveva il dovere di garantire l'incolumità del minore dovrà risponderne. - spiega l’associazione nella nota stampa - Mauro Marino lei è miope. Siamo convinti anche noi che “la Repubblica sia fondate sul lavoro" come dice lei ma non un lavoro che vive sull'allontanamento dei bambini dalle loro famiglie. Con la legge “Allontanamento zero” questa tragedia si sarebbe evitata.
Queste strutture vanno chiuse, ci sono troppe speculazioni e violenze. Crediamo che lei si debba dimettere subito. Voglia inoltre rispettare una legge come quella dell’allontanamento zero. Chiara Caucino inizi un vero percorso di tutela del minore e delle loro famiglie smantellando inoltre un business sui minori».
LA VIDEOINTERVISTA DI MATTEO ROSSINO
LE PAROLE DELL'ASSOCIAZIONE DONNE E BAMBINI IN DIFFICOLTA'
Realtà che, subito dopo la tragedia, aveva promosso una petizione per il piccolo Andrei. Una petizione che conta già moltissimi sostenitori.
Comitato Spontaneo "Tutti uniti per i bambini strappati"
Il responsabile del Comitato Spontaneo "Tutti uniti per i bambini strappati" Gianluigi Matta spiega:
Caro Andrei, morto a 9 anni in cerca della libertà: tu sei il figlio di tutti noi, madri e padri, sei la vittima dei tuoi carcerieri, di chi ai sentimenti, ai valori umani e agli affetti famigliari preferisce il denaro, la falsità, i compromessi. Scappavi da uno di quei tanti lager, la casa famiglia, che opprimono i sentimenti, spezzano le radici della famiglia, offuscano l'amore di un genitore per il proprio figlio. Caro Andrei, sei morto perché con il cuore puro di un bambino, scappavi in cerca del dono più prezioso che ha una persona: la libertà.
Ma che cos'è la libertà?
C'è chi dice che è parlare
C'è chi dice che è sognare
C'è chi dice che è giocare
C'è chi dice che è amare
No, no, di sicuro è volare...
Ma cos' è sicuro è che per Andrei, la libertà era poter abbracciare la sua mamma.Oggi è il 27 gennaio, Giorno della Memoria, giornata che celebra e commemora le vittime dell'Olocausto, uomini donne e bambini in cerca della libertà. Ricordiamo e preghiamo per Andrei, anche lui è morto nel cercare la propria libertà.