Sanità pubblica, un disastro preannunciato
E' intervenuto al Nursind
Sanità pubblica, un disastro preannunciato. Questo il titolo dell'incontro che si è svolto oggi, sabato 27 gennaio 2024 a Palazzo Einaudi a Chivasso.
Sanità pubblica, un disastro preannunciato
Si è svolto questa mattina l'incontro promosso dal Sindacato Medici Italiani del Piemonte. Una mattinata di confronto al quale erano invitati a prendere parte i sindaci dei distretti di Chivasso, San Mauro e Settimo Torinese, i rappresentanti dei medici, degli infermieri, degli operatori socio – sanitari e i rappresentanti delle istituzioni.
Anche se l'affluenza della parte politica non è stata altissima, i temi affrontati sono però stati molto importanti perché la sanità pubblica sta vivendo una situazione di grande emergenza come hanno sottolineato i relatori.
A modera il dibattito è stato il medico di famiglia brandizzese Paolo Bodoni che, oltre ad essere il delegato aziendale SMI, è anche sindaco di Brandizzo.
Gli interventi
Il sindaco di Chivasso, Claudio Castello ha sottolineato che in Piemonte attualmente mancano 440 medici di famiglia e se ne sono fatti avanti 220.
Proprio il medico Antonio Barillà ha evidenziato che l'anno prossimo a Chivasso ci saranno 6 mila persone senza medico di famiglia.
Nel corso del confronto si è trattato il tema dell'Ospedale civico, sempre al centro di molte polemiche. Secondo i presenti, molte sono dovute alla carenza legata alla mancanza di posti letto a Settimo.
I presenti hanno chiesto di intervenire su tre punti: efficienza ospedaliera, assistenza territoriale e risorse umane.
La parole del Nursind
Come Nursind abbiamo partecipato all'evento organizzato dallo SMI in merito alla situazione della sanità chivassese. - si legge nella nota stampa di Giuseppe Summa - Tralasciando per un attimo i problemi nazionali e regionali, durante il mio intervento ho focalizzato l'attenzione su due aspetti fondamentali.
Premesso che l'ASL TO4 è un'azienda di difficile gestione e che probabilmente andrebbe rivalutato l'accorpamento avvenuto nel 2008, è palese che esiste più di altri "un caso" pronto soccorso Chivasso.
Per questo crediamo sia necessario aprire un tavolo con i vari attori, affinché si analizzino i fattori che determinano ormai da anni la costante congestione del pronto soccorso. Fattori che non vanno ricercati solo all'interno, ma anche all'esterno.
Pertanto aldilà del fatto che tutti i pronto soccorso vengono quotidianamente presi d'assalto e che questo picco influenzale è stato il più alto degli ultimi 30 anni e nessuno sa se può ripetersi o addirittura peggiorare, un problema a Chivasso esiste e va affrontato.
E su questo tema auspichiamo massima condivisione e collaborazione anche da parte dei vertici dell'ASL.
Altro punto cruciale toccato, è quello della carenza di personale infermieristico.
Se è vero che mancano medici, gli infermieri non se la passano meglio.
Mentre per i medici infatti c'è una carenza su alcune specialità e tanti scelgono di non lavorare nel pubblico, per gli infermieri la situazione è ancora più drammatica.
Agli ultimi concorsi infatti, l'adesione è stata bassissima (40 scarsi).
Inoltre se è vero che Chivasso è scelto maggiormente dagli infermieri per la sua vicinanza a Torino, ne perde molti di più proprio perché migrano verso gli ospedali della città.
Per questo crediamo che i sindaci debbano creare una sinergia con il corso di Laurea di Ivrea e prevedere delle forme di welfare che permettano di fidelizzare i nuovi infermieri.