La Cardiologia Cirié fra le prime a impiantare un pacemaker senza fili
È il primo pacemaker senza fili ed è 10 volte più piccolo degli altri, ha una batteria che può durare dai 17 ai 21 anni: la Cardiologia di Cirié dell'Asl di Torino 4, diretta dal dott. Gaetano Senatore è una delle prime in Italia a fare questa operazione.
La Cardiologia di Ciriè diretta dal dott. Gaetano Senatore è fra le prime in Italia ad aver impiantato con successo un nuovo pacemaker miniaturizzato senza fili, dispositivo che regola il battito del cuore nelle persone con un rallentamento patologico della frequenza cardiaca.
Pacemaker senza fili: chi può beneficiarne
Si tratta di una soluzione rivoluzionaria perché permette di trattare i pazienti che hanno la bradicardia, cioè un battito cardiaco lento e irregolare e hanno bisogno di un pacemaker per controllare le anomalie del ritmo cardiaco.
È un impianto di nuova generazione indicato soprattutto per pazienti giovani, che magari fanno sport, o per quei pazienti che hanno un alto rischio di infezione. Ma è anche un’opzione per coloro che hanno grossi problemi di accesso alle vene che si trovano sotto la clavicola, dove normalmente vengono impiantati gli altri pacemaker.
Il primo intervento è stato eseguito su uno sportivo che accusava svenimenti improvvisi. Dopo 6 ore a letto e 48 ore di degenza, il paziente è tornato alla sua vita normale e al suo sport.
Il vantaggio di questo apparecchio è che può può creare una stimolazione fisiologica, cioè può riprodurre esattamente il funzionamento elettrico del cuore per ripristinare un battito assolutamente normale
Come si inserisce il pacemaker senza fili
Come ha spiegato il dott. Senatore, "il pacemaker è talmente piccolo che è possibile posizionarlo direttamente all'interno del ventricolo destro del cuore, attraverso la vena femorale della gamba. Questa procedura, eseguita in anestesia locale, non prevede l'uso di elettrocateteri, pertanto non comporta cicatrici e nemmeno la creazione di una tasca visibile a livello del torace, con una considerevole riduzione dei tempi di impianto, dei tempi di degenza e dei rischi connessi all’intervento".
"Questo pacemaker racchiude tutte le funzionalità in un’unica microcapsula, è praticamente invisibile dall’esterno, il che comporta un impatto psicologico straordinario sul paziente - aggiunge il dottor Senatore -. L’assenza di fili elimina il rischio di sposizionamento e rottura degli elettrocateteri; risulta quindi particolarmente vantaggioso in alcune categorie di persone per le quali non sarebbero possibili impianti differenti.
Cardiologia Cirié un'eccellenza in Italia
270 impianti di pacemaker, 110 impianti di defibrillazione, 25 azioni di aritmia: sono i numeri delle operazioni svolta dall'equipe di Senatore nell'ultimo anno. Dati che confermano come spesso le persone sottoponendosi a controlli di prevenzione incrociata riescono ad individuare problematiche cardiologiche che se prese in tempo possono portare il paziente ad una vita normale e a impianti di ultima generazione, come quello del pacemaker senza fili.