Il sindaco boccia il Consiglio sull’autocandidatura di Trino
Le due minoranze furiose ora insorgono
A differenza di quanto sta accadendo in molte realtà del Vercellese ma anche del Chivassese, il sindaco di Cigliano Diego Marchetti non convocherà al Consiglio comunale per discutere dell’autocandidatura del Comune di Trino ad ospitare il deposito nucleare definitivo. No, Marchetti ha respinto la proposta presentata dai consiglieri di minoranza Bruna Filippi, Livio Autino e Flavio Ranalli. E lo ha fatto con una comunicazione ufficiale di venerdì scorso.
Il sindaco boccia il Consiglio sull’autocandidatura di Trino
Nella lettera il sindaco scrive: «Esprimo diniego alla richiesta di convocazione di un consiglio comunale straordinario in quanto l’argomento non è di competenza del consiglio stesso e inoltre è già uscito un documento unitario firmato da tutti sindaci della provincia che si esprime in merito, tra cui il Comune di Cigliano». Ma sempre nel testo della lettera che ha raggiunto i consiglieri comunali interessate, informa che verso il diniego si può presentare ricorso giurisdizionale al Tar del Piemonte entro 30 giorni.
La rabbia delle minoranze
Di fronte a ciò i tre consiglieri di minoranza non hanno potuto tacere e portano alla ribalta quanto sta accadendo. «Di cosa ha paura Marchetti che nega la convocazione del Consiglio Comunale richiesto dalle minoranze riguardante l’autocandidatura del Comune di Trino come sede del deposito delle scorie nucleari in un territorio neppure preso in considerazione dal Piano Nazionale? - tuonano le opposizioni - E’ preoccupato dalla possibilità che fra i componenti della maggioranza ci possa essere qualcuno che si schieri a favore dell’iniziativa del sindaco Pane e si possa creare l’ennesimo dissidio interno, come quelli che hanno portato ad avvicendamenti ed abbandoni continui al suo interno? O teme di doversi impegnare, come richiesto dalla mozione presentata, a contrastare un’autocandidatura che non sta in piedi dal punto di vista tecnico e formale ma che sembra costruita per cercare visibilità “politica”, presso gli enti preposti al rilascio dell’autorizzazione? Marchetti, ancora una volta, cerca di interpretare a suo favore il regolamento del consiglio Comunale dimostrando di non comprenderne il contenuto. L’articolo 1 al comma A stabilisce che il Consiglio Comunale ha competenza esclusiva nell’emanazione degli statuti dell’ente e lo Statuto Comunale assegna al Consiglio comunale, al comma O dell’articolo 14, la competenza riguardo “ogni altro atto, parere e determinazione che sia estrinsecazione od esplicazione del potere di indirizzo e di controllo politico-amministrativo o sia previsto dalla legge quale atto fondamentale di competenza del Consiglio”. Pensa Marchetti che un suo comunicato possa sostituire una deliberazione dei rappresentanti dei cittadini riuniti nell’organo che determina gli indirizzi politico-amministrativi del Comune, in cui lui e la sua compagine non rappresentano la maggioranza della popolazione? Naturalmente le minoranze chiederanno l’intervento della Prefettura a tutela del rispetto di iniziativa dei Consiglieri Comunali come da Statuto e TUEL».