il caso

Atti persecutori contro Clara Marta: arrestato

Nei guai un giovane richiedente asilo. Poche ore dopo era già libero

Atti persecutori contro Clara Marta: arrestato
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Atti persecutori. Queste sono le gravi, gravissime accuse che sono costate l’arresto a un giovane richiedente asilo, Sudais K., che da tempo sta rendendo impossibile la vita a Clara Marta, consigliere comunale a Chivasso e candidata alle prossime elezioni europee, e alla sua famiglia.

Atti persecutori contro Clara Marta

Tutto ha inizio anni fa, quando Clara Marta, all’epoca assessore al bilancio e al commercio del Comune di San Raffaele, entra in contatto con alcuni richiedenti asilo, provenienti dall’Africa sub sahariana, accolti da strutture operanti in paese.

Si occupa di loro, cerca di aiutarli con tutte le sue forze, e con Sudais stringe un rapporto di amicizia che le si ritorcerà contro.

Negli ultimi mesi, infatti, il giovane ha iniziato a tartassarla con messaggi, telefonate, appostamenti sotto casa, una situazione tale da spingere più volte Clara Marta a chiedere aiuto ai Carabinieri.

A volte, in piena notte, Sudais l’ha contattata per avere un passaggio in auto per Torino (una scusa per vederla), e non si è fermato nemmeno quando la Magistratura gli ha notificato il divieto di avvicinarsi alla casa di Clara Marta, sulle colline di San Raffaele.

A fine febbraio il giovane è riuscito ad entrare nel giardino di Clara Marta (e a farsi consegnare da bere e da mangiare da suo figlio), e anche in quell’occasione per lui la serata si è chiusa in caserma. In un’altra occasione ha cercato di farsi aprire dal giardiniere, non fermandosi nemmeno ai secchi no dell’uomo.

Conseguenze che però non sembrano averlo spaventato più di tanto, dato che la scorsa settimana è tornato alla carica presentandosi, in piena notte, davanti all’abitazione della donna.

Arrestato

Anche in questo caso Clara Marta non ha potuto far altro che chiedere l’intervento del 112: i militari della Stazione di San Mauro hanno «arrestato» Sudais per atti persecutori, ma poche ore dopo era già libero, con in tasca il solito divieto di avvicinarsi alla sua «vittima» che molto probabilmente non rispetterà.

A questo punto non resta che chiedersi come possa una persona sentirsi sicura anche a casa sua, dato che nei giorni successivi il giovane ha continuato a importunare Clara Marta con le scuse più disparate.

 

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