REGIONE PIEMONTE

Pulizia dei fiumi, individuati 121 interventi

Commenta Gavazza (Lega Salvini Piemonte): «Un atto di cura e responsabilità verso la natura e il territorio»

Pulizia dei fiumi, individuati 121 interventi
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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla difesa del suolo Marco Gabusi, ha approvato il terzo programma di interventi per la manutenzione e l’asportazione di materiale litoide nell’alveo dei corsi d’acqua piemontesi.

Pulizia dei fiumi, individuati 121 interventi

La Regione è infatti da tempo impegnata nel garantire la conservazione e il ripristino della capacità di deflusso dei corsi d'acqua, prioritariamente attraverso la movimentazione del materiale e, ove necessario, tramite l'estrazione e l'asportazione di materiale litoide con l’obiettivo di assicurare una gestione oculata e responsabile delle risorse idriche, in linea con le normative vigenti e nel rispetto dell'ambiente e del paesaggio.
«Pulire i fiumi e permetterne il corretto deflusso è un atto di cura e responsabilità verso la natura che ci circonda e il territorio - esordisce il consigliere segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale del Piemonte Gianluca Gavazza - ma è anche un modo per rafforzare il rapporto tra le istituzioni e i cittadini. Il rispetto per il mondo che ci circonda e in cui viviamo è una priorità per la Regione e dev’esserlo per tutti i cittadini.
Da tempo infatti la Regione si impegna nel garantire la capacità di deflusso dei corsi d'acqua, sia attraverso la movimentazione del materiale ma anche tramite l'estrazione e l'asportazione del materiale roccioso».

L'intervento

Tutto ciò si è reso possibile grazie ad un’innovativa delibera approvata nel 2021 che prende spunto dalle buone pratiche manutentive dei nostri avi e che ha semplificato notevolmente le pratiche amministrative, consentendo l’individuazione di una serie di interventi e poi la ricerca di soggetti interessati a eseguirli con un meccanismo virtuoso per cui il privato asporta il materiale litoide e lo acquista per utilizzarlo nelle proprie attività di costruzione.

Questa modalità operativa, grazie a un'attenta pianificazione e alla collaborazione con imprese e soggetti privati, rappresenta un passo fondamentale nella protezione della pubblica incolumità e nella difesa del territorio dalle minacce idrogeologiche.

I risultati sono già ben visibili; infatti i programmi precedenti hanno consentito di programmare l’asportazione di circa 2 milioni di metri cubi di materiale con un introito di circa 1 milione di euro per la Regione Piemonte.

Per questo terzo programma gli interventi sono 121 e si suddividono in 23 in provincia di Torino, 31 ad Alessandria, 18 interventi in provincia di Asti, 7 interventi nella provincia di Biella, 25 in provincia di Cuneo, 4 interventi in provincia di Novara, 5 nella provincia del VCO e 8 interventi in provincia di Vercelli.

La pubblicazione sul sito istituzionale della Regione degli avvisi per la manifestazione di interesse apre le porte a tutte le realtà interessate a contribuire attivamente alla realizzazione di questi interventi cruciali, attuando un importante processo di semplificazione, accelerando nettamente le procedure ma soprattutto dando maggiore priorità esclusivamente agli interventi veramente necessari per garantire la sicurezza dei cittadini.

«Continueremo a vigilare sull'attuazione tempestiva ed efficace di questi interventi, assicurando che ogni fase del processo sia condotta con trasparenza, rigore e attenzione al bene comune.
Siamo fermamente convinti che solo attraverso un impegno concreto e coordinato possiamo preservare e valorizzare il nostro territorio, assicurando un futuro migliore per le generazioni a venire», concludono il presidente Cirio e l’assessore Gabusi.

Interventi sul Po

Sul fiume più grande e importante d’Italia, il Po, verranno eseguiti sei interventi: a Chivasso, all’altezza del ponte di Via Po e della ferrovia Chivasso-Asti, entrambi da 10000 metri cubi; a Gassino presso il Depuratore SMAT da 8000 metri cubi; a Lauriano nei pressi della Luxottica da 9000 metri cubi; a San Raffaele Cimena in località Moie da 10000 metri cubi e a Verrua Savoia presso il Ponte di Crescentino da 10000 metri cubi.

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