Via Mazzè, il parco giochi è un cantiere infinito
Nonostante le promesse del sindaco, l'area verde suscita le proteste dei residenti
Nonostante le promesse del sindaco, l'area verde suscita le proteste dei residenti
Erba alta, giochi incompleti, una sensazione di abbandono che si respira ad ogni passo. Siamo nell’ultimo tratto di via Mazzè, quello che passata la scuola Mazzucchelli e il convento dei frati Cappuccini, che tra poco lasceranno Chivasso dopo quattro secoli (tanto per non farci mancare niente), porta al complesso residenziale Nadone.
Una zona abitata da decine e decine di famiglie, il cui unico contatto con l’amministrazione comunale ha il volto della polizia municipale, che di tanto in tanto si presenta per fare multe.
Nel quartiere vivono anche tanti, tantissimi bambini, il cui sogno è quello di poter avere un parco giochi in cui trascorrere ore al sicuro, lontani dai pericoli.
Il parco giochi è lì, davanti ai loro occhi, ma protetto da un’alta recinzione e in stato di quasi abbandono: l’erba è stata tagliata solo pochi giorni fa (ma non intorno alle piante) e delle altalene, ad esempio, c’è solo la struttura portante. Un cantiere di cui nessuno conosce i tempi. Eppure, nel mese di giugno, rispondendo a una precisa domanda il sindaco Libero Ciuffreda era stato chiaro: «Il parco giochi del Nadone sarà consegnato in una decina di giorni. Abbiamo appositamente aspettato che l’erba crescesse, affinché il terreno potesse assestarsi. Sono già pronti i giochi per i bambini e la pavimentazione anti-choc. Presto sarà inaugurato».
A questo punto non resta che pensare ad un «disallineamento» tra il calendario del sindaco e quello dei chivassesi...