Tari, Ascom sul piede di guerra: «Così uccidete il commercio»
Prevede la sospensione e addirittura il ritiro della licenza se si è in ritardo col pagamento
Finisce nell’occhio del ciclone il nuovo regolamento comunale per prevenire e contrastare l'evasione dei tributi locali a Chivasso.
«Un regolamento che va a colpire proprio noi commercianti. Ma perché?». Questa è la domanda che serpeggia fra gli operatori del settore.
Tari, nuovo regolamento
E' entrato in vigore il 1° luglio mentre le sanzioni da gennaio 2025. Prevede che gli esercenti delle attività commerciali o produttive non in regola con il pagamento della tassa sui rifiuti, o della precedente Tares, andranno incontro al mancato rinnovo o alla revoca di licenze, autorizzazioni o concessioni. Le disposizioni riguarderanno al momento la sola Tari in quanto è dovuta da tutti coloro che esercitano un’attività ed è versata a fronte dell’erogazione di un servizio, di cui peraltro anche i contribuenti morosi hanno già fruito, ed il suo gettito deve coprire integralmente il costo del servizio.
Nello specifico coloro che non pagano entro 30 giorni rischiano la sospensione della licenza per 3 mesi. E addirittura se il debito non viene sanato entro 90 giorni la licenza può venire revocata definitivamente.
Immediata la presa di posizione dell’Ascom
Così il presidente di Chivasso Carlo Nicosia: «Premesso che ovviamente le tasse vanno pagate, questo è un regolamento mirato a colpire una sola categoria. La nostra. Mi spiego, se un cittadino non paga la Tari, di certo non gli viene impedito l’ingresso in casa. Va a colpire attività commerciali e produttive e diversi sono gli aspetti contraddittori. Se c’è un arretrato è improbabile che si possa recuperare la liquidità necessaria se non si può lavorare. Ci sono già tanti negozi che chiuderanno entro la fine dell’anno. Questo modus operandi è in contrasto con lo spirito del distretto urbano del commercio che vuole combattere la desertificazioni. E poi fatemi aggiungere, se uno non paga una tassa ci sono tanti mezzi di riscossione forzosa meno gravi della gogna della chiusura».
Prosegue: «Sono certo che questo provvedimento non verrà attuato dal mattino alla sera, ma è comunque pesante. Perciò abbiano chiesto un incontro urgente con l’amministrazione. Vanno trovate soluzioni collaborative e non vessatorie».
Alle sue parole fanno eco quelle della presidente di Ascom Torino e provincia Maria Luisa Coppa: «Quella dei commercianti è già una categoria in ginocchio fortemente in crisi, così le si da’ il colpo di grazia. E un provvedimento pericoloso, anche se l’amministrazione dice che non vuole attuarlo, il fatto di scrivere che se non paghi ti viene interrotta la licenza è grave. Noi chiediamo assolutamente di rivederlo.
Da una parte combattiamo contro la desertificazione dall’altra, con questa delibera, si va da tutta altra parte. E’ fuori da ogni logica».