Atti vandalici nell’orto: «Siamo esasperati»
Una situazione che si ripete ormai da tempo per Pierguido Frasca e sua moglie
«Da settembre non faremo più niente. Lasceremo che torni tutto come prima, erbacce e rovi. Non possiamo più sopportare i ripetuti atti vandalici nei confronti del nostro orto. Non si deve disprezzare il lavoro che abbiamo fatto per il bene anche del paese perchè l’orto è comunale. E’ una vergogna» è amaro lo sfogo di Pierguido Frasca, un cittadino che fino a due anni fa era anche presidente della Pro Loco di Mazzè, nei riguardi di chi ha compiuto l’ennesimo atto vandalico nel suo orto.
Atti vandalici nell’orto: «Siamo esasperati»
Un orto che ha preso in affitto dal Comune e si trova non distante dal cimitero comunale, nella frazione Tonengo di Mazzè. Qualche pianticella aromatica, un po’ di pomodori e zucchine, quel poco che già basta a rendere bello un terreno. L’orto è recintato e il cancello è chiuso con lucchetto. «Non è la prima volta che accadono questi atti vandalici - spiega Frasca - So chi è stato, ed ho sporto denuncia ai Carabinieri. La prima volta è successo alcuni mesi fa, l’uomo è stato visto da un mio amico mentre tagliava il lucchetto, quindi l’abbiamo denunciato dai Carabinieri di Caluso. La seconda volta l’ha fatta più grossa ma questa volta non è stato visto. E’ successo la scorsa settimana. Mia moglie Stefania si è recata nell'orto, e quando ha aperto il lucchetto, il cancello le è caduto in parte addosso. Erano state tagliate le cerniere con un flessibile a batteria e la rete tranciata con le tronchesi. Il cancello stava in piedi solo grazie al lucchetto ancora intatto. Solo per miracolo è salva, e possiamo ringraziare una passante che si è precipitata a soccorrerla. Stefania si è spaventata e non se la sente a mettere più piede in quell’orto».
Lo spiacevole episodio ha fatto subito il giro del paese, suscitando dimostrazioni di vicinanza dei cittadini.
«Non mi sono scontrato con nessuno, questi atti sono ingiustificati - spiega Frasca - Ne ho parlato con il sindaco Marco Formia che non riesce a dare una spiegazione. Sono danni dal punto di vista economico, ma anche morale. Questi gesti vandalici minano l’entusiasmo e la voglia di fare alla base del nostro lavoro. Si tratta di un terreno che una volta era incolto, invaso dai rovi e dalle sterpaglie, abbiamo lavorato per renderlo ordinato. Un lavoro che è servito a riqualificare un angolo della frazione di Tonengo. Però, non possiamo più continuare a lavorare nel terrore di vedere distrutto quel che facciamo».
Ma, non è tutto. «Vicino a questo terreno - prosegue Pierguido - ce n’è un altro che ho affittato privatamente. Non è ancora successo nulla. Proseguirò a curare l’orto privato ma non quello comunale. Quello che chiederei è la collaborazione della gente. Chi ha visto, parli. Quando succedono dei vandalismi, tante volte non sono le telecamere di videosorveglianza a smascherare i colpevoli, ma la gente. E’ solo grazie ai testimoni che si possono fermare i vandali (e spesso anche i ladri) che vanno a distruggere quello che gli altri fanno».