Un futuro per l'ex Peretti con la variante al piano regolatore
Intanto Francesco Artusa ha convocato una riunione con i professionisti del territorio
A pochi giorni dalla vittoria elettorale, l’Amministrazione comunale Giachello, e in prima fila l’assessore Francesco Artusa, ha preso in mano il Piano regolatore, lo strumento urbanistico che permetterà di programmare lo sviluppo del territorio.
La variante al piano regolatore
«Come dichiarato in campagna elettorale, tra le priorità in caso di vittoria, quella della variante al Piano Regolatore era in cima alla lista - spiega Artusa - Nel mese di luglio sono partite le e-mail di invito ai professionisti che svolgono la professione con sede sul territorio comunale o comunque a quei tecnici che abitualmente presentano pratiche edilizie presso il nostro Comune.
L’incontro con i tecnici, che si svolgerà nel mese di settembre sarà fondamentale, in quanto si potranno reperire informazioni sulle varie casistiche ed eventuali errori o incompatibilità presenti nell’attuale Piano Regolatore, con l’ausilio dei tecnici che provvederanno alla realizzazione della variante al piano regolare si reperiranno eventualmente segnalazioni da parte di privati che non hanno interesse nel mantenere i propri appezzamenti edificabili».
Un futuro per l'ex Peretti
Ma c’è di più e lo spiega meglio l’assessore Artusa: «La Variante al PRGN avrà come fine quello di aggiornare la situazione urbanistica in quanto l’ultima variante è stata adottata nel 2008, cercare di modificare i maestosi PEC a oggi presenti e mai edificati negli ultimi 16 anni ma soprattutto, aspetto molto importante sarà quello di adeguare le zone in vincolo idrogeologico a seguito della realizzazione del nuovo argine del fiume Po, tra le zone che sicuramente acquisteranno u’ appetibilità maggiore al fine di uno sviluppo economico troviamo la zona dell’ex azienda manifatture Piemontesi Peretti posta a sud del territorio verolenghese, vicino agli svincoli autostradali.
Per un Comune come Verolengo sarà un progetto molto impegnativo e non dai tempi brevi, ma siamo sicuri possa dare in parte una svolta allo sviluppo del nostro territorio».
Se il ponte di Sant’Anna, infatti, è un’opera che si aspetta da decenni, non era da meno l’argine che consentirà, quando il Piano regolatore sarà aggiornato, di far rinascere l’ex area industriale, chissà magari con un polo logistico (vista la vicinanza con l’autostrada) oppure con un supermercato. O ancora qualche spa. Ma c’è anche chi è pronto a puntare tutto su servizi socio assistenziali, da un Centro diagnostico privato ad una vera e propria casa di riposo.