Rifiuti, erbacce e lavori lasciati a metà
Tra vetri, macerie e vecchi elettrodomestici le campagne sono diventate delle vere e proprie discariche. E nessuno fa nulla
Rifiuti di ogni genere abbandonati nei campi, erbacce che trasformano il cimitero (e il Parco della Rimembranza) in una selva, lavori lasciati a metà.
Siamo a Castelrosso, con più di due mila abitanti la più grande tra le frazioni di Chivasso, una realtà che però si sente abbandonata dall’amministrazione guidata dal sindaco Claudio Castello. «Se già si era visto poco durante la campagna elettorale - racconta un residente - ora per noi è un fantasma».
Il cimitero
Il nostro tour tra le magagne di Castelrosso inizia al cimitero. La prima lamentela arrivata in redazione riguarda l’ingresso sud ovest, su via Poasso, chiuso dal mese di maggio. «C’è stato un problema con il cancello - spiega un residente - ma invece di ripararlo lo hanno chiuso con una rete “provvisoria” costringendo chi vuole pregare sulla tomba dei propri cari a fare un giro decisamente più largo».
All’interno del cimitero le aree verdi avrebbero decisamente bisogno di un taglio, mentre al Parco della Rimembranza la situazione è talmente scappata di mano che le erbacce sono alte un metro e coprono totalmente le targhe in ricordo dei caduti.
In attesa di essere sistemata anche la porta del vecchio cimitero dei non battezzati, distrutta dai vandali mesi fa.
Discariche abusive
Se dal cimitero si percorre via Poasso fino a raggiungere il Parco del Po, l’ultimo tratto è disseminato di discariche di ogni genere: vecchi elettrodomestici, macerie, scarti edili. Negli ultimi giorni, al confine con Verolengo e San Sebastiano, sono addirittura spuntate intere vetrate che ora dovranno essere smaltite a carico dei contribuenti.
«Non capisco - spiega un agricoltore - perché non posizionino delle fototrappole, anche perché i rifiuti vengono sempre abbandonati negli stessi luoghi, metro più, metro meno».
A quanto risulta, i responsabili degli altri abbandoni non sono mai stati rintracciati e messi di fronte alle proprie responsabilità, e questo senso di impunità spinge chiunque a procedere con gli stessi comportamenti.