Dopo una vita trascorsa insieme muoiono a due giorni di distanza
Giovanni Actis Poldo e Maria Anna Gassino sono stati sposati per quasi 60 anni
Uniti dal loro amore nella vita e nella morte. Quello di Giovanni Actis Poldo, 84 anni, e di Maria Anna Gassino, 75 anni, è stato un amore così grande da poter stare separati solo pochi giorni per poter poi ritrovarsi insieme, questa volta però in eterno. Come se volessero essere fedeli alla promessa che si erano fatti davanti all’altare quasi sessant’anni fa, quando si erano sposati, promettendo «Nel bene e nel male, finché morte non ci separi».
Uniti nella vita e nella morte
Giovanni è mancato dopo una breve malattia venerdì 23 agosto, la moglie Maria Anna dopo solo due giorni, domenica 25, a seguito di una lunga malattia.
Una storia la loro che ha commosso tutti gli abitanti di Rondissone che si sono uniti per partecipare ai funerali di Giovanni, celebrati lunedì mattina, 26 agosto, e poi a quelli di Maria Anna, che si sono svolti ieri, martedì mattina, 27 agosto.
La parrocchia di San Vincenzo e San Anastasio era gremita di fedeli che hanno ascoltato in profondo silenzio le parole di don Gino Casardi che ha ricordato che «l’amore è eterno, e chi vive in Dio risorgerà a vita eterna nella sua grazia». Tanti i parenti, amici, e semplici conoscenti che in questi giorni hanno mandato messaggi di cordoglio alla famiglia, increduli di fronte a questa storia che dimostra che l’amore è più forte di tutto, persino della morte. Giovanni e Maria Anna erano molto conosciuti, non solo a Rondissone, ma pure negli altri paesi, persino più lontani, perché gestivano una stimata azienda agricola che nel tempo si era arricchita di attività attinenti all’allevamento, un punto di riferimento per gli agricoltori del territorio. L’attività è poi passata al figlio Fabrizio.
Il ricordo commosso del figlio Fabrizio
«Neppure la morte ha potuto dividere i miei genitori - è il ricordo del figlio Fabrizio - sono stati uniti nella loro vita fino alla fine. Hanno costruito una bella famiglia e avevano raggiunto quasi i sessant’anni di vita insieme».
Una famiglia ed anche tanto lavoro.
«Mio papà - prosegue Fabrizio - ha dedicato la sua vita al lavoro. E’ stato un gran lavoratore. Sin da giovane, lavorava nei campi, poi ha creato un’azienda agricola che nel tempo si è allargata perfezionandosi nelle attività e nei prodotti agricoli. Sino a qualche tempo fa lavorava con grande forza con il mietitrebbia, un grand’uomo.
Un mese fa l’avevo portato al mare. E’ stato un momento molto bello, mai avrei pensato che fosse l’ultimo viaggio insieme.
Quando siamo tornati, ha cominciato a stare male. Non mi sarei mai aspettato quella tremenda diagnosi all’ospedale, una malattia che se l’è portato via nel giro di sole tre settimane.
Ma, in quelle tre settimane, lui non ha mai perso il sorriso. Ha sempre avuto fiducia nel futuro.
Sperava ancora di tornare a lavorare nei suoi amati campi, di andare al mare e di riabbracciare la mia cara mamma. Purtroppo, venerdì si è spento. Il coraggio, la voglia di fare, la capacità di non mollare mai, sono le lezioni di vita che mi ha lasciato».
Tanta anche la forza di volontà di Maria Anna.
«Mia mamma è sempre stata una grande donna, sino alla fine - ricorda Fabrizio - Finché ha potuto, ha aiutato mio papà nell’azienda agricola. Poi, è sopraggiunta una lunga malattia che non le ha tolto la voglia di vivere. Non avrei mai pensato che i miei genitori venissero a mancare insieme, è un segno del destino.
La nostra è sempre stata una bella famiglia, unita, e non poteva neppure la morte separarli. So che vivrò nel loro esempio, sono stati dei genitori e nonni eccezionali».
La perdita di queste due splendide persone ha scosso molto la piccola comunità di Rondissone in cui hanno vissuto, la ma loro esistenza è stata di sicuro un esempio per molti.